I funerali
mercoledì 4 Gennaio, 2023
di Redazione
Piazza San Pietro si prepara ad accogliere fedeli, politici e regnanti da tutto il mondo – nonché oltre mille giornalisti di 30 Paesi – che oggi, a partire dalle 9.30, parteciperanno ai funerali del Papa emerito Joseph Ratzinger, scomparso lo scorso 31 dicembre. Sulla facciata della Basilica è stato apposto un arazzo raffigurante Gesù Cristo risorto. Almeno 5mila le sedie predisposte in Piazza. A presiedere la funzione religiosa sarà Papa Francesco che ieri, nel corso dell’udienza, lo ha ricordato come «grande maestro di catechesi» dal pensiero «acuto e garbato», invocando poi il suo aiuto per «riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere». Al termine dell’udienza in aula Paolo VI, dal pubblico sono partiti applausi e cori. «Benedetto santo subito», è stato scandito da alcuni fedeli presenti. Il celebrante sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio.
Oggi ai funerali ci saranno due delegazioni ufficiali: quella italiana guidata da Sergio Mattarella e quella tedesca con il presidente Frank-Walter Steinmeier. Dalla Germania ci saranno anche il cancelliere Olaf Scholz e il governatore della Baviera Markus Söder. A titolo personale, per la Spagna, sarà presente la Regina Sofia insieme al ministro Félix Bolaños e all’ambasciatrice spagnola presso la Santa Sede, Isabel Celaa; dal Belgio arriveranno il Re Filippo e la Regina Mathilde; dalla Polonia il presidente Andrzej Duda; dal Portogallo, il presidente Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa. Dall’Ungheria, la presidente Katalin Novák, mentre dalla Francia ci sarà il ministro Gérard Darmanin.
La Prefettura di Roma aveva stimato in circa 65mila persone la partecipazione ai funerali ma, stando all’afflusso nei tre giorni di veglia – con circa 159mila tra fedeli e turisti che fino a mezzogiorno di ieri avevano reso omaggio alla salma di Benedetto XVI in Basilica – questo numero sembra destinato a crescere sensibilmente. Al momento si stima che parteciperanno circa 100mila persone. Dalla mezzanotte di ieri e fino alle 14 di oggi, l’area intorno a San Pietro sarà «zona rossa», come disposto dall’ordinanza del prefetto di Roma, Bruno Frattasi. L’accesso sarà consentito solo attraverso i varchi appositamente presidiati dalle forze dell’ordine. Per motivi di sicurezza sarà vietata la vendita e il trasporto di bevande in bottiglia o in contenitori in vetro. Rafforzate le misure di sicurezza, con l’impiego di oltre mille agenti. Potenziati anche i mezzi pubblici della Capitale in modo tale da permettere ai pellegrini di raggiungere più agevolmente piazza San Pietro.
Il corpo di Benedetto XVI riposerà in una bara in cipresso chiusa con i sigilli della camera apostolica che verrà messa all’interno di una seconda bara in zinco, poi saldata e sigillata, a sua volta messa in una cassa di legno che poi verrà sepolta. Medaglie, monete coniate durante il Pontificato, i pallii – i paramenti liturgici – e infine il “Rogito”, un breve testo che descrive il Pontificato del Papa, verranno chiusi all’interno di un cilindro di metallo e sepolti insieme al corpo di Ratzinger. Oggi il feretro lascerà la Basilica intorno alle 8 e 50 del mattino per permettere ai fedeli di dire il rosario, poi si terrà la liturgia al termine della Celebrazione Eucaristica avranno luogo l’ultima Commendatio e la Valedictio, i riti cattolici che precedono la sepoltura. Dopo la liturgia, le spoglie del Papa emerito saranno portate nelle grotte vaticane per la tumulazione in quella che fu la nicchia di Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla.
Anche nel corso della giornata di ieri, in una intervista e all’udienza in Vaticano, Papa Francesco ha elogiato il pontificato di Ratzinger. «Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio. Il suo argomentare la fede era compiuto con la devozione dell’uomo che ha abbandonato tutto se stesso a Dio e che, sotto la guida dello Spirito Santo, cercava una sempre maggior compenetrazione del mistero di quel Gesù che lo aveva affascinato fin da giovane» ha detto Bergoglio in un dialogo con Repubblica. «Il modo nel quale Benedetto XVI ha saputo far interagire cuore e ragione, pensiero e affetti, razionalità ed emozione costituisce un modello fecondo su come poter raccontare a tutti la forza dirompente del Vangelo». Quindi, all’udienza ha aggiunto: «Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere».