Giorno della memoria
martedì 10 Gennaio, 2023
di Redazione
Mancano pochi giorni all’apertura di Living Memory, il primo festival della memoria italiano, ed è la terza edizione per la manifestazione organizzata dall’associazione Terra del Fuoco Trentino, già nota per un lungo lavoro sulla Memoria con l’organizzazione per il Nord est italiano del progetto Treno della Memoria. Una terza edizione pensata già per costruire un percorso che accompagnerà il pubblico verso gli ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz, nel 2025.
Un’edizione ricca di appuntamenti e proposte diverse che affrontano la Memoria come motore per abbattere l’indifferenza verso gli avvenimenti della contemporaneità e promuovere una partecipazione concreta dei cittadini alla vita pubblica e comunitaria. Tre sono i momenti quotidiani pensati per offrire, gratuitamente, al pubblico occasioni di approfondimento: al mattino alle 10 il focus sono le scuole e gli studenti (anche se le manifestazioni sono sempre aperte a tutti); il tardo pomeriggio dalle 18 alle 19 le pillole di sapere e performance dei «Sessanta minuti di…» e la fascia serale, dalle 21.
In un tempo nel quale riconoscere la verità dei fatti è sempre più difficile, quando i testimoni diretti degli avvenimenti della Seconda Guerra mondiale stanno scomparendo, a Living Memory ci saranno 7 testimoni diretti a raccontare le loro memorie, al storia fatta dalle persone comuni che poco finisce nei manuali ma plasma la società e il futuro. Oleg Mandic, l’ultimo bambino a chiudere i cancelli del campo di concentramento dietro di sé alla liberazione; Edith Bruck, sopravvissuta, che attraverso la letteratura ha trovato il modo di raccontare la quotidianità dell’orrore vissuto; Liliana Manfredi, l’unica sopravvissuta alla strage della Bettola (Reggio Emilia) che un miracolo ha voluto non solo salva dalle pallottole e dal fuoco, ma anche risparmiata da un soldato nazista; Halina Birenbaum e Bogdan Bartnikowsky, sopravvissuti ai campi di sterminio che oggi sono incessanti testimoni per i giovani; Regina Sluszny, una dei «bambini nascosti» da famiglie non ebree per salvarli dai rastrellamenti; la roveretana, centenaria staffetta partigiana Tosca Giordani a raccontare i ruolo femminile nella Resistenza. Le voci dei protagonisti, spesso loro malgrado, di un pezzo di storia che fra pochi anni non potremo più sentire, vedere, toccare con mano. Sono loro il cuore di Living Memory, testimoni oculari e portatori di emozioni e sentimenti che sono quelli di ognuno di noi e con i quali è possibile empatizzare, comprendere al di là dei dati storici, cosa significa davvero essere protagonisti della propria vita intrecciata con lo scorrere della storia dell’umanità.
Accanto a loro, perché la Memoria diventi riflessine, verità storica, analisi del passato ma soprattutto del presente di un’Europa roccaforte fragile della pace, con un parterre di ospiti eccellenti che provengono da Università, istituzioni internazionali di memoria, dal mondo della letteratura e dello spettacolo.
«Se il Treno della Memoria – spiega la presidente e curatrice del festival Denise Rocca –, nel 2004, ebbe il merito di iniziare a portare in un percorso ragionato e didattico gli studenti a vedere quello che Auschwitz è stato, e negli anni ha accompagnato oltre 60 mila giovani, abbiamo creduto che a distanza di tanti anni dalla nascita del Treno servisse una nuova proposta per parlare di Memoria e collegarla al presente. È nato così, nel 2021, in pieno lockdown, Living Memory con l’idea di proporre incontri e linguaggi diversi, di alta qualità, sul tema della Memoria. Un approccio multidisciplinare, che parla davvero a tutti, perché siamo sempre più convinti che senza Memoria la storia sia monca, di significato e di verità, e senza la Memoria essere cittadini consapevoli del proprio ruolo nel tempo che viviamo sia molto più difficile, se non impossibile».
Il tema dell’edizione 2023 di Living Memory è dedicato alla spersonalizzazione subita durante al Seconda Guerra Mondiale dalle persone – sia le vittime che, di riflesso, coloro che all’apparenza vittime non sembrano – alla perdita di diritti, per un forte legame con il presente, e alla de-umanizzazione praticata in maniera strumentale dalla propaganda, e concretizzata nei ghetti e nei campi di concentramento e sterminio. La Memoria viene affrontata nel festival come motore di cittadinanza attiva e chiave di lettura per comprendere un presente nel quale l’Unione europea, roccaforte fragile della pace, arranca e si scontra con populismi e fake news, in una macchina della propaganda che se ha cambiato i mezzi ha mantenuto però i temi e le leve di coinvolgimento delle persone. Su quei temi, affrontati con format e pubblici diversi, lavora Living Memory. Quest’anno il festival ha allargato le partnership con le istituzioni culturali del territorio con il duplice obiettivo di mantenere elevato lo standard qualitativo dell’offerta che si fa al pubblico e ottenere anche a livello di soggetti attivi sul territorio quella rivalutazione dell’importanza della Memoria come motore di cittadinanza attiva che si stava indebolendo con i passare degli anni.
Living Memory 2023 accanto al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau e la Fondazione Museo storico del Trentino che sono partner storici e scientifico del festival, è stato curato con la partecipazione di Fondazione Caritro, del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, di «Cinecittà S.p.A. – Archivio Storico Luce», della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale, con il patrocinio e il contributo della Provincia di Trento.