VALLAGARINA
giovedì 12 Gennaio, 2023
di Tommaso Zucatti
Folgaria Nella classifica dei Comuni della provincia di Trento che consumano più energia, Folgaria si piazza, inaspettatamente, al secondo posto. Prima di Pergine, Riva, Arco per capirci. Consuma tanta, tantissima energia elettrica. Circa 8 milioni di kilowattora all’anno a causa di un problema strutturale: c’è poca acqua ed è pertanto necessario ricorrere ad un costante e massiccio pompaggio dalle stazioni di sollevamento di Terragnolo – frazione Puecheri – Carpeneda e Francolini. Spingere l’acqua all’insù, per circa 800 metri di dislivello, e poi attraverso tutto il vasto e frazionato territorio di Folgaria è uno sforzo energetico enorme, che il Piano per la riduzione dei consumi energetici del comune quantifica nell’80% – circa 6,5 milioni di kilowattora annui – del consumo totale di energia elettrica, il quale rappresenta a sua volta circa l’85% dei consumi energetici comunali. Un problema strutturale che economicamente sta diventando un’emergenza: se nel primo semestre del 2021 i costi si aggiravano intorno ai 400 mila euro, nello stesso periodo del 2022 sono schizzati a quasi ,2 milioni di euro. Un drammatico aumento per il quale il Comune sta correndo ai ripari attraverso un progetto di innovazione della rete idrica e l’acquisto dell’acquedotto di Carbonare: misure che dovrebbero aiutare la razionalizzazione del comparto acquedottistico. Tuttavia, non è tutta acqua ciò che consuma. Sempre secondo il Piano per la riduzione dei consumi energetici, il restante 20% del consumo totale di energia elettrica – circa 1,5 kilowattora all’anno – si divide quasi equamente tra quella utilizzata per l’illuminazione pubblica e quella per l’illuminazione e l’alimentazione degli edifici pubblici. E se anche per la prima il Comune è già corso ai ripari, accelerando la sostituzione dei vecchi lampioni con quelli a led e riducendo le ore di accensione, ora tocca agli edifici pubblici. La giunta ha affidato la progettazione definitiva ed esecutiva per l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del Palasport con un contributo di 330 mila euro stanziato nel giugno scorso proprio per l’efficientamento energetico del Comune dalla Comunità di Valle. «Una volta ricevuto il contributo – spiega il sindaco Michael Rech -abbiamo subito pensato a questo intervento, perché questo edificio pubblico, che comprende anche la scuola elementare, è la seconda fonte di consumo energetico comunale dopo l’acquedotto. Abbiamo quindi commissionato uno studio di fattibilità che ha evidenziato come il contributo sarebbe bastato per coprire circa il 50% dello stabile, cioè il Palasport. Ora l’ultimo passo: vogliamo finire entro la fine dell’anno». Secondo lo studio di fattibilità l’impianto fotovoltaico sul tetto del Palasport sarà in grado di produrre almeno 230.000 kilowattora all’anno, corrispondenti a circa la metà del consumo dell’intero edificio. Per questo, spiega ancora Rech, «Il nostro obiettivo sarà poi completare l’intervento coprendo anche l’altra metà, il Palaghiaccio. A quel punto, l’edificio sarà in grado di autoalimentarsi, con un risparmio davvero importante per le casse del comune». D’altronde nel primo semestre del 2022 il Palasport-Palaghiaccio ha presentato una bolletta di oltre 120 mila euro: più dell’intera spesa dell’anno precedente. «Nei prossimi tre, quattro anni – spiega Rech – puntiamo a fare ancora di più. Da una parte la razionalizzazione e l’efficientamento di acquedotto e illuminazione pubblica; dall’altra il tentativo di rendere energicamente indipendenti tutti i principali edifici pubblici. E non parlo solo di energia elettrica ma anche di riscaldamento. È sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo fare una nuova transizione: dopo il passaggio al metano degli anni ’80, è tempo del passaggio da quest’ultimo alle rinnovabili. Quindi avanti con pannelli solari, pompe di calore ed interventi strutturali per migliorare la performance energetica».