Giustizia
domenica 29 Gennaio, 2023
di Benedetta Centin
Procedimenti iscritti nel settore penale per lo più stabili, un leggero decremento delle definizioni. Un numero quasi raddoppiato di indagati per guida in stato di ebbrezza, ma anche quasi dimezzato per quanto riguarda gli indagati per rapina e furto in abitazione. Mentre crescono coloro che devono rispondere di truffa aggravata. In particolare i furbetti che pur di incassare i contributi e finanziamenti statali o di altri enti pubblici (a partire dal reddito di cittadinanza) sono pronti anche a violare la legge. Conseguenza «forse del proliferare di bonus e forse anche indice di maggiori difficoltà delle persone a far fronte al costo della vita», secondo l’avvocato generale dello Stato Markus Mayr che ha sottolineato anche «la necessità per gli uffici giudiziari di Trento di confrontarsi in concreto con un tentacolo della criminalità organizzata». In particolare, i fascicoli aperti dalla procura di Trento nel periodo tra il primo luglio 2021 e il 30 giugno 2022, per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, erano 30 mentre nello stesso periodo dell’anno precedente solo 4 (+650%). Venti invece i procedimenti per truffa per ottenere erogazioni pubbliche contro i due di dodici mesi prima. Passati da 411 a 568 invece i fascicoli a carico di chi si è messo alla guida dopo aver alzato il gomito (aumentati del 45% gli indagati con il tasso alcolemico più basso). Aumentati in modo palese anche i fascicoli per i reati in materia di tutela ambiente e territorio (da 49 a 78). Sono solo alcuni dei dati – relativi all’attività della procura di Trento che ha iscritto 13.895 procedimenti, 6102 a carico di persone note con un aumento dello 1,1% – emersi ieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. Il presidente reggente della Corte d’appello di Trento, Luciano Spina, che presto si insedierà nel ruolo di presidente del tribunale, nella sua relazione che ha letto nell’aula magna del Palazzo di giustizia, ha evidenziato soprattutto le «gravi carenze di organico di magistrati». Sono 140 in tutto. In Trentino il 22% delle posizioni risulta scoperte mentre in Corte d’Appello manca la metà dei togati previsti (7 su 14). Vuoti in organico anche per il personale amministrativo: i posti vacanti negli uffici giudiziari trentini sono il 28,5 per cento del totale. Lo stesso Spina ha sottolineato anche la diminuzione, soprattutto a Trento e a Bolzano, delle nuove iscrizioni a ruolo di cause: 20.569 rispetto alle 25.505 del periodo precedente. Anche il tribunale dei minori ha registrato un calo.
Il presidente della Regione Maurizio Fugatti, di suo, ha fatto sapere come «La carenza di organico nella giustizia è stata ridotta del 3% negli ultimi 12 mesi, un risultato raggiunto grazie all’impegno e alla professionalità di tutti gli attori coinvolti». In particolare si è passati da 375 unità del 2022 alle 398 del primo gennaio del 2023. Insomma, è stata quasi completata la copertura del personale negli uffici linguistici (18 posti coperti su 20 in organico) ed è stata ridotta al 21,6% la carenza dei posti di funzionario giudiziario dove mancano 29 posti da coprire su 106 in organico. C’è, invece, una carenza del 18% tra gli assistenti giudiziari. Ne mancano 30 su 113 dipendenti. Calano anche le scoperture del personale ausiliario che passano dal 38,7% al 29,5%. Vuoti che il presidente vuole cercare di colmare grazie due nuovi concorsi per assistenti giudiziari. Ma ci sono conti che non tornano. «Sono ormai più di sei anni che la Regione esercita le funzioni delegate, assumendosi la relativa spesa, senza che siano stati ancora stabiliti e concordati i suddetti standard di funzionalità – ha ricordato Fugatti – la Regione riceve dallo Stato 15 milioni di euro all’anno a fronte però di una spesa nel 2021 di 23,5 milioni, mentre nel 2022 è stata di circa euro 24,3 milioni. Il saldo negativo per la Regione, nel solo 2022, ha superato i 9 milioni di Euro. È necessario, quindi, – ha concluso Fugatti – di riprendere con urgenza il confronto per la definizione del protocollo operativo e, soprattutto, degli accordi a carattere pluriennale».
A intervallarsi sul pulpito l’avvocata trentina Claudia Eccher neo consigliera del Csm che ha ripercorso le attività compiute dal consiglio superiore della magistratura ed evidenziato a sua volta le «attuali e drammatiche scoperture» dei magistrati. E in tal senso ha fatto sapere «accolgo l’appello di Spina e ce ne faremo carico». Punto, questo, su cui si è focalizzato anche Giuseppe Spadaro, presidente del tribunale dei minorenni di Trento e presidente della giunta dell’Anm, associazione nazionale magistrati del Trentino per il quale c’è la necessità di un «ulteriore e notevole sforzo finanziario del Governo e del Ministero (nel distretto di Trento della Regione) nell’assicurare un incremento di risorse umane da destinare agli uffici giudiziari». Puntualizzando: «Però attenzione noi non siamo una fabbrica che produce sentenze, un sentenzificio… noi dobbiamo recuperare credibilità ma gli altri due poteri dello Stato devono metterci nelle condizioni di farlo».