La curiosità

lunedì 30 Gennaio, 2023

Il gozzuto d’Austria arriva in Val di Non grazie a un avicoltore di 22 anni

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Questa vecchissima razza di colombo, animale storicamente presente in buona parte del territorio del vecchio impero austro-ungarico, ha recentemente ripreso ad essere allevato a Dambel dal giovane appassionato Samuele Pedrotti

Il vecchio gozzuto d’Austria arriva in Val di Non. Questa vecchissima razza di colombo gozzuto campagnolo, animale storicamente presente in buona parte del territorio del vecchio impero austro-ungarico, ha recentemente ripreso ad essere allevato a Dambel dal giovane appassionato avicoltore 22enne Samuele Pedrotti. Gli animali sono stati importanti nelle valli del Noce grazie all’interessamento di Monica Brunelli Thaler, avicoltrice a capo del progetto di difesa della gallina autoctona di razza Proveiser-Ultentaler che si è spesa in prima persona per trovare una rete di allevatori in grado di dare manforte nel sostentamento della razza. L’animale in questione ben si adatta al territorio noneso, dato che storicamente viva in libertà e vicino ai masi. Si tratta di un colombo che doveva procurarsi da solo da mangiare nei campi e nei dintorni, molto resistente alle malattie e ha bisogno di pochissime cure. Storicamente il gozzo non si infetta come avviene con altre razze gozzute e i giovani animali spesso arricchivano i piatti dei contadini d’inverno. Questo colombo è molto docile e mansueto che ama stare vicino alle persone.
Due sono le coppie di questa razza che ora vivono in Val di Non e questo piccolo nucleo costituisce quasi un unicum a livello regionale, visto che esistono solamente un altro paio di allevatori tra Trentino e Alto Adige, per un totale di qualche decina di coppie. Ma le buone notizie non finiscono qui: appena arrivati a Dambel una delle due coppie di vecchi gozzuti ha dimostrato subito di trovarsi a suo agio e si è messa a covare. «A fine 2022, tramite l’appassionato colombicoltore di Merano David Kofler, sono state distribuite alcune giovani coppie di riproduttori nella nostra provincia – ci spiega Samuele Pedrotti –. Alcune hanno trovato casa in Primiero, dall’amico Silvio Tomelin, mentre un paio sono arrivate a casa mia. Sono stupito della loro capacità di adattamento: la mamma e il papà ha subito iniziato a covare nonostante le temperature invernali e settimana scorsa, dopo 18 giorni di cova, è nato il primo pullo. Spero che sia il primo di una lunga serie».