la protesta dei medici di famiglia

lunedì 13 Febbraio, 2023

L’impegno dei medici di base c’è. Fimmg: «Siamo in attesa di iniziative politiche che supportino il nostro lavoro»

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23692 contatti, 5036 visite ambulatoriali o a domicilio, più di 25 mila ricette, 6700 consulti a distanza tra telefonate e altre centinaia di servizi: questi sono i numeri delle attività che in media nell'annata scorsa sono state svolte dagli specialisti di medicina di famiglia che chiedono più supporto dai vertici

Nel 2022, secondo quanto riportato da una cartella clinica di un medico di famiglia con 1555 pazienti ha garantito 23692 contatti, 5036 visite ambulatoriali o a domicilio, più di 25 mila ricette, 6700 consulti a distanza tra telefonate, messaggistica ed email come prototipo di telemedicina, 270 esami diagnostici di I livello a supporto della visita, più di 300 tra procedure di piccola chirurgia, infiltrazioni, alte procedure invasive e medicazioni l’attività di contrasto alle malattie diffusive ha contato 1361 tra vaccinazioni antiSarsCov2 e antinfluenzale, 901 tamponi nasofaringei. «I dati forniti mostrano l’impegno per la cittadinanza, immersi nei bisogni della gente –afferma il segretario Fimmg Valerio Di Giannantonio  e continua–. Questa quantificazione è parziale perché non è possibile assegnare numeri al sostegno “fiduciario” alla salute psicofisica degli assistiti. A dispetto del nostro impegno facciamo fatica a procedere spediti dati i venti contrari determinati dal carico burocratico ed assistenziale, in incremento non solo per numero di assistiti ma anche per complessità, trattando una popolazione sempre più anziana e fragile».

Abbiamo l’entusiasmo per mettere in campo la “medicina d’iniziativa” ma siamo costretti all’attesa.

“Attesa” dall’accordo provinciale di novembre 2021 che venga convocato il tavolo tecnico per la semplificazione e la deburocratizzazione del nostro lavoro, il tema da noi più sentito per liberare tempo e risorse da carta e pc e dedicarle a visite e cura. Abbiamo recentemente concordato un incontro entro gennaio, non ci siamo riusciti ma confidiamo veramente una convocazione a brevissimo tempo.

“Attesa” dall’accordo provinciale di novembre 2021 che venga convocato il tavolo di confronto provinciale con i Comuni ed altri enti al fine di promuovere la messa disposizione dei medici di assistenza primaria di ambulatori (principali e secondari) a titolo gratuito.

“Attesa” da maggio 2022 che vengano attivate le Reti Professionali Locali ovvero l’insieme dei medici convenzionati, degli infermieri del territorio e degli altri professionisti sanitari e socio-sanitari e medici dipendenti che in ciascun ambito territoriale, corrispondente con il territorio di ciascuna Comunità o di una loro aggregazione, presidiano la salute della popolazione che lo abita.

“Attesa” da fine ottobre 2022 che la Provincia licenzi gli atti di programmazione volti a istituire le nostre aggregazioni funzionali territoriali anche multiprofessionali, necessari per definire poi l’Accordo Integrativo Provinciale.

“Attesa” che gli tutti gli incarichi dei giovani Colleghi in Formazione Specifica compresi i provvisori vengano riconosciuti come Formazione Lavoro, anche a seguito dell’approvazione dell’emendamento proroga dell’articolo 2-quinquies del Cura Italia, la normativa introdotta con l’emergenza COVID (nonostante secondo la nostra interpretazione la legge vigente lo permettesse già fino al 2024).

“Attesa” che i Colleghi nelle sedi di Guardia Medica possano finalmente accedere al Sistema Informativo Ospedaliero e nel prossimo futuro alle nostre cartelle cliniche informatizzate, per poter conoscere la storia clinica del paziente con il suo consenso.

“Attesa” che vengano pubblicati i bandi regionali 2023-2026 per il Corso di Formazione in Medicina Generale (termine ultimo febbraio 2023), ormai necessari anche alla copertura degli ambiti carenti soprattutto nelle zone più disagiate ma anche in città.

“Attesa” della rapida approvazione degli organi di Governo e la conseguente azione di SISAC per la calendarizzazione e l’inizio della trattativa per l’Accordo Collettivo Nazionale 2019-21, quando siamo nel 2023.

Non abbiamo dovuto attendere invece l’intervento dei NAS, che per carità fanno il loro lavoro ed è giusto controllare che le regole siano rispettate. Ricordo invece le visite delle forze di polizia a sirene spiegate per ringraziarci e sorreggerci nel periodo di acuzie del Covid, ora solo un lontano ricordo. Il Covid invece non è un ricordo. Da inizio pandemia ho gestito 738 infezioni da SarsCov2 di cui per fortuna solo 24 (il 3%) hanno avuto bisogno di ricovero ospedaliero (17 in epoca pre vaccinale, 7 in epoca post vaccinale).

Fimmg ringrazia il Direttore Generale Antonio Ferro ed il Direttore Sanitario Giuliano Mariotti assieme al loro team per il supporto professionale e finanziario nell’accordo siglato con le OOSS per i Progetti Aziendali in tema di Telemedicina, Fascicolo Sanitario Elettronico, Cure Palliative, Terapia Anticoagulante e Demenze. «Quanto definito è sicuramente un importante passo in avanti ma non ancora sufficiente per consentirci un salto di qualità. Le risorse messe in campo sono proprie della medicina generale e ci consentono di recuperare quanto venuto meno negli scorsi mesi per le voci cancellate dai nostri cedolini oltre che per l’inflazione e per il caro energia, ma non ci consentono investimenti professionali maggiori» afferma Di Giannatonio e continua «Non ci basta la bonaccia, vogliamo navigare con il vento in poppa affinché la nostra professione sia più vicina ai cittadini, piena di soddisfazioni per noi stessi ed attrattiva per i giovani. Per questo servono iniziative aziendali e soprattutto politiche con investimenti professionali e finanziari ad hoc, nel solco del PNRR».