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mercoledì 1 Marzo, 2023

Migranti, in arrivo nuove norme

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Il bilancio del naufragio si aggrava a 66 morti. La guardia costiera: «Nessun Sos lanciato» Piantedosi: «Non credo in errori dei soccorritori»

Si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio a Steccato di Cutro, nel Crotonese. Gli ultimi cadavere ritrovati, ieri, sono stati quelli di due uomini e di un bambino di 10 anni. I corpi dei migranti nella tragedia sono stati trasferiti nel Palazzetto dello Sport per le identificazioni mentre i sopravvissuti sono stati interpellati dalla Procura che ha già aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposo e favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Tre i presunti scafisti su cui indaga la task force congiunta di polizia, carabinieri e guardia di finanza di Crotone: si tratta di un cittadino turco e due pakistani tra cui un minorenne. Sarebbero stati loro, secondo gli investigatori, a condurre il barcone da Izmir (Turchia) verso le coste italiane in condizioni meteo-marine di pericolo, dal 22 di febbraio. Ai passeggeri avrebbero chiesto 8mila euro a testa per il viaggio. Almeno uno di loro deve ancora parlare con l’avvocato d’ufficio perché ha il Covid e per questo sarà rinviata l’udienza di convalida dell’arresto prevista oggi.
I superstiti si trovano al Centro di accoglienza di Crotone e da quanto apprende LaPresse solo 4-5 di loro, pakistani, hanno presentato domanda di asilo. Chi ha perso familiari nella strage non pare intenzionato a voler rimanere in Italia ma a proseguire il proprio viaggio verso altri Paesi europei. L’area è sorvegliata e possono accedervi solo gli operatori umanitari dell’Alto commissariato per i Rifugiati dell’Onu (Unhcr) e della ong “Save the Children”.
L’inchiesta della magistratura sull’ennesima tragedia dei migranti potrebbe voler approfondire il ruolo dei soccorsi e la catena di comando. Se necessario «non mi sottrarrò» alle indagini, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, relazionando in Senato. «Non ho alcun motivo per credere a errori o sottovalutazioni perché so come operano i nostri soccorritori». La guardia costiera ha ricostruito le informazioni in suo possesso dal 25 febbraio, quando l’imbarcazione in legno a fondo piatto – definita “anomala” dagli investigatori calabresi rispetto al fenomeno noto degli “sbarchi fantasma” sulle coste ioniche – è stata avvistata per la prima volta da Frontex. «Navigava regolarmente» in condizioni di «galleggiabilità» e «solo una persona era visibile sulla coperta della nave». «Nessuna telefonata di soccorso dai migranti», ha chiarito il comando generale delle capitanerie di porto, almeno fino alle 4.30 del mattino quando sono giunte «segnalazioni telefoniche da soggetti a terra» che ora andranno identificati.
Secondo i testimoni che hanno già parlato con gli inquirenti, a bordo della nave affondata i telefoni sarebbero stati «sequestrati» dagli scafisti. Testimonianze «strazianti» e «penose» afferma un avvocato del Foro di Crotone in turno per le difese d’ufficio a cui è stata assegnata l’assistenza di un cittadino siriano che nel naufragio ha perso un nipote di 7 anni e salvato il fratello. La madre deve essere avvisata in Siria. «Si colpevolizza per non essere stato in grado di salvarlo e non sa come raccontarlo alla donna», ha spiegato.
L’ultima tragedia del Mediterraneo ha riportato il tema dei flussi di migranti. E Palazzo Chigi ha sollecitato nuovamente la Commissione Ue. «Dobbiamo dare sempre più l’idea che questo metodo di immigrazione illegale non è il metodo corretto per entrare in Italia, anche lavorando meglio sui flussi. Solo quest’anno lavoreremo per far entrare circa 500mila immigrati legali» ha annunciato ieri il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, dal Parlamento europeo, riferendosi «al numero di richieste di ingressi per lavoro». Il collega al Viminale, Matteo Piantedosi, ha confermato poi che «è mia intenzione definire interventi di natura normativa che affrontino i temi di particolare criticità, come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l’ingresso regolare degli stranieri».