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venerdì 21 Aprile, 2023

Sudan, ucciso un operatore umanitario Onu. UE: «Evacuare i nostri cittadini il prima possibile»

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Ancora scontri nella capitale Khartoum tra l'esercito e i paramilitari. 600 le vittime accertate

Sarebbero 600 le vittime degli scontri tra l’esercito e i paramilitari che da giorni stanno martoriando il Sudan. Uccisi anche un operatore umanitario dell’Onu e un cittadino americano. Un alto funzionario Ue informa che è stata pianificata l’evacuazione dei cittadini americani e appartenenti all’Unione Europea appena sarà  possibile. «Ci sono sette stati membri rappresentati a Khartum e siamo in stretto contatto con tutti gli Stati membri -afferma- Stiamo cercando di coordinare un’operazione per far uscire i nostri civili dalla città, che ora si trova in una situazione ad alto rischio. Stiamo lavorando su diverse possibilità per far uscire le persone. Per ora, la valutazione, compresa quella dell’ambasciata Ue, è che non ci siano le condizioni di sicurezza per andare avanti con un’operazione di questo tipo». Nella storia del Sudan i conflitti sono sempre stati nel Sud Sudan e nelle province a Est. Questa sarebbe la prima volta che l’instabilità è nella capitale Khartoum. Secondo quanto riportato da Lapresse, l’esercito del Sudan avrebbe accettato una tregua di tre giorni per consentire alla popolazione di celebrare la festa musulmana di Eid al-Fitr che conclude il mese sacro del Ramadan. Le forze armate – in una nota ripresa dal Al-Jazeera – ha detto di “sperare” che anche i rivali delle Forze di supporto rapido (Rsf) «rispettino tutti i requisiti della tregua e fermino qualsiasi mossa militare che possa ostacolarla».