Il lutto

lunedì 17 Febbraio, 2025

A Costasavina l’ultimo saluto a Patrizia Marchi, il marito: «Il tuo sorriso sempre con me»

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Nella frazione di Pergine il funerale, il ricordo della figlia Gaia: «Non dimenticherò nemmeno i nostri momenti più semplici»

Un sorriso luminoso e caldo come un raggio di sole. È questo il regalo che Patrizia Marchi ha regalato alla comunità, la stessa che nel nuvoloso pomeriggio di ieri si è riunita per darle l’ultimo saluto. Non sorprende, dunque, come la piccola chiesa parrocchiale di Costasavina si sia riempita alla svelta, grazie alla folla immensa venuta a vedere quel sorriso per l’ultima volta. Seppur soltanto nella foto delle sue memorie.
Sposata con Marco Roner da 24 anni, ha lasciato il marito e i due figli – Gaia e Matteo – che con affetto accolgono il caldo abbraccio di quanti hanno voluto ricordare Patrizia. «Faccio fatica a trovare il coraggio per scriverti questa lettera – recita il marito visibilmente turbato ma con dignità – I desideri e i ricordi che ho nel cuore sono tanti. Trent’anni fa, quando ti ho incontrata, mi sono subito innamorato di te. La tua forza e la tua positività hanno tenuto insieme la nostra famiglia. Nei giorni scorsi i tuoi colleghi di lavori mi hanno raccontato con quanto amore parlavi di noi. Ti ricorderemo con il tuo sorriso felice e spensierato», un passaggio della lettera dedicata all’amata moglie.
«È successo tutto così velocemente: quando papà mi ha chiamato spiegandomi la situazione, mi è crollato il mondo addosso – racconta la figlia Gaia, con voce ferma e coraggiosa, mentre il fratello Matteo le sta accanto – Ho iniziato a piangere e a pensare per il peggio. Poi però ho realizzato che sei una persona forte, in salute e piena di energia e che quindi dovevo pensare positivo, così come anche tu avresti fatto. Ti ricorderò sempre felice, positiva, piena di energia. La cosa che ricorderò di te sono i momenti semplici, come quando d’estate rincasavamo dopo aver fatto la spesa. Felici». Gli interventi si susseguono, raccontando le qualità umane della donna, il suo impegno nella comunità e le sue passioni. «Questo fiore è stato strappato troppo presto. In silenzio, chiudo gli occhi, sento la tua presenza, la tua voce. Un alito di vento mi porta la tua carezza», l’intervento della sorella che si prende carico di dar voce anche ai genitori di Patrizia, Ezio e Alberta.
Una collega in lacrime ricorda i momenti trascorsi insieme, la disponibilità sul lavoro e di come ben presto il loro rapporto si fosse trasformato in un amicizia profonda durata 17 anni.
«Patrizia è stata educata dai suoi genitori al dono di sé, al mettersi al servizio. È diventata mamma e anche lei ha seguito questo percorso – ha affermato don Antonio Brugnara durante la sua omelia – Ci ha insegnato che ciò che fa splendere più la bellezza esteriore è quella interiore, che fa brillare gli occhi». Delle parole che condensano la vita e la storia recente di Patrizia: operatrice socio-sanitaria per vocazione, venuta a mancare per correggere una cicatrice all’addome. «La morte ci toglie la presenza ma l’amore che ha dato Patrizia non verrà mai meno», ha concluso il sacerdote.
Un amore che la giovane giornalmente donava attraverso il proprio lavoro all’Ospedale di Trento, dov’era impegnata al servizio trasporti, e nel quale nella notte tra il 9 e il 10 Febbraio è deceduta all’età di 49 anni. La donna, inoltre, era conosciuta in Valsugana per il suo impegno politico. Dieci anni fa, infatti, si era candidata al consiglio comunale perginese per la lista Prospettiva Futura a sostegno di Roberto Oss Emer, presente al rito assieme alle più alte cariche locali. Al termine del rito, all’esterno della chiesa una moltitudine di persone – così tante da rendere difficile dirne il numero – segue l’uscita del feretro.