arte

domenica 22 Dicembre, 2024

A Faver inaugurato un museo a cielo aperto: dieci murales e due installazioni per celebrare la viticoltura

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Il progetto «Il cerchio della vite», voluto dall’assessore Piffer e finanziato dal Gal Trentino centrale, ha coinvolto 12 artisti anche da fuori regione

Dieci murales e due installazioni realizzati da dodici artisti: è questo «Il cerchio della vite», progetto realizzato a Faver e che è stato inaugurato ieri in piazza della chiesa con una visita guidata. Quello realizzato a Faver è un piccolo museo a cielo aperto che arricchisce il centro storico di visioni e colori. Mito e realtà coesistono in un itinerario che «offre molteplici sguardi sul ciclo della campagna, connesso al ciclo delle stagioni e della vita, soffermandosi su alcuni aspetti della natura e del lavoro dei campi, da sempre legati all’idea di circolarità – spiega l’ideatore Paolo Piffer, assessore del Comune di Altavalle –. Sarà un ripercorrere le radici storiche, ma anche simboliche della Val di Cembra, oltre a un’opportunità per approfondire leggende legate alla campagna, con un’interpretazione visiva». Il progetto è stato realizzato dal Comune grazie a un contributo del Gal Trentino centrale. «L’idea è stata valorizzare il centro storico di Faver con un percorso che rifletta sull’identità di un luogo a forte vocazione vitivinicola – prosegue Piffer –. Alla manifestazione di interesse a partecipare hanno risposto dodici artisti trentini e non solo. Con loro abbiamo visionato, in diversi sopralluoghi, le pareti che potevano essere adatte a ospitare i murales. Abbiamo quindi contattato i proprietari delle case (alcune opere sono su superfici pubbliche altre private) che sono stati da subito disponibili a ospitare le opere». I dodici artisti coinvolti nel progetto sono: Liberio Furlini, Silvia Gadda, Francesca De Mai, Lorena Martinello, Michela Eccli, Loris Paluselli, Federica Bordoni, Maurizio Simoni, Tomaso Baldassarra, Nadia Groff, Samuel Maranelli e Giuliana Pojer. Si parte da piazza Chiesa con un grande murale figurativo legato ai lavori della vite che occupa tutta la parte centrale del municipio, si prosegue per scendere verso la strada delle Cavade e incontrare altre opere. Tornati nel centro del paese si passa sotto un avvolto per raggiungere l’ampia zona della fontana dove si trovano altri murales per poi tornare, passando da via del Caputel, al punto di partenza attraversando il paese. Tra i diversi temi affrontati, Michela Eccli ci parla del suo murale «Custodi di vite», realizzato in un avvolto situato in piazzetta Evi. «Ho pensato – ci dice – a un paesaggio in cui i terrazzamenti della valle vestono un Bacco gioviale dal cui piede nasce una vite rigogliosa che, evocando la biodiversità, sale la parete e si intreccia con altre specie, va a ricoprire la volta e sul lato opposto fruttifica in un grappolo d’uva sul capo di una bambina, simbolo delle nuove generazioni, future depositarie delle tradizioni locali. Una figura umana, in armonia con le diverse forme di vita, si prende infine cura di questa giovane, a ricordare le responsabilità degli adulti».