il funerale
mercoledì 13 Marzo, 2024
di Sara Russo
Un raggio di sole, uno solo, è riuscito ad entrare da una delle tre piccole finestrelle in alto, sul muro destro della chiesa di Martignano. Quel sole delle dieci, non troppo forte, non troppo caldo, ma che comunque si vede. Una chiesa piena di gente, di tutte le età, dai più anziani ai più giovani. Neanche un posto libero per potersi sedere, c’erano tutti, ma davvero tutti quelli che potevano esserci erano lì per dare l’ultimo saluto a Giorgio Paolino, ex assessore comunale ed ex dirigente della Provincia di Trento. Paolino è morto sabato 9 marzo all’età di 75, mentre i funerali si sono tenuti oggi, alle 10.
Erano molte le persone che gli volevano bene e che hanno deciso di andare a dargli un ultimo saluto, chi lo ha incontrato sul lavoro, chi all’oratorio, chi semplicemente nel giro scala del suo condominio. Tutte persone che in qualche modo sono riuscite a legarsi all’ex assessore, e che tutti ricordano come una bellissima persona.
«Un siciliano innamorato del Trentino -come lo aveva descritto qualche giorno fa Luciano Azzolini- Un amico carissimo, che aveva in sé una altissima rettitudine».
Un ricordo sentito, una memoria forte quella che i famigliari, gli amici e i vicini, hanno portato durante la cerimonia. Ricordi vivi, veri, che hanno fatto sprofondare la chiesa in un religioso silenzio, interrotto solo dai singhiozzi soffocati di tutti i presenti. Ricordi talmente forti da far piangere anche chi l’assessore non l’ha conosciuto di persona. Un uomo forte che negli anni si è dedicato ai suoi grandi amori, la politica e la famiglia, e che ha vissuto appieno gli anni delle proteste e delle manifestazioni del secondo novecento. Un uomo che ha vissuto la storia. Una cerimonia semplice, con una messa breve, che però è stata arricchita dalle parole di chi, in vita, ha conosciuto Paolino, e ieri ha voluto ricordarlo. «Una persona che non sarà dimenticata» e che ha lasciato qualcosa nel cuore di tutti i presenti.