Lo studio
mercoledì 7 Giugno, 2023
di Redazione
Con l’arrivo della bella stagione, entrano nel vivo le attività di monitoraggio sul campo di LIFE SEEDFORCE, progetto che coinvolge 15 partner italiani e stranieri con l’obiettivo di salvare le piante più a rischio dall’estinzione, grazie alle banche dei semi. Tra queste, Saxifraga tombeanensis, una specie endemica delle Prealpi Gardesane che deve il suo nome al Monte Tombea, al confine tra le province di Brescia e Trento. Un piccolo cuscinetto dai fiori bianco candidi, che cresce lentamente, aggrappata alle pareti più impervie e scoscese, al riparo da frequentatrici e frequentatori umani e animali. Una specie che difficilmente, può essere avvistata da chi frequenta le montagne della zona.
Per trovarla, infatti, ricercatrici e ricercatori del progetto hanno effettuato uno speciale monitoraggio sulle pareti del Monte Baldo, con l’ausilio di un drone che ha potuto raggiungere anche i punti più impervi della parete, che si affaccia sul lago di Garda.
«Utilizzando un drone – spiega Costantino Bonomi, coordinatore di LIFE Seedforce – riusciamo a scandagliare tutte le rupi, anche quelle solitamente inaccessibili, per quantificare in maniera corretta l’entità delle popolazioni, conteggiando anche le classi di età e la potenzialità riproduttiva. Questo è un dato importante per valutare il rischio di estinzione e pianificare gli interventi di tutela della specie. I siti di intervento sono quelli ricompresi all’interno delle aree protette della rete Natura2000 che copre quasi tutte le popolazioni presenti in Trentino».
In questi giorni, tra le 7 specie di massima priorità per la provincia di Trento, sono in fioritura anche il Gladiolo di palude (Gladiolus palustris) sulle colline sopra Rovereto e il Barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum) presso Terlago e Castel Thun.
Il progetto, iniziato nel 2022, dopo una prima fase di valutazione delle condizioni ambientali e dello stato delle popolazioni, sta ora procedendo con la fase di messa a punto delle azioni di conservazione, quali ad esempio le iniziative di miglioramento di Habitat e di propagazione delle specie a maggior rischio. In parallelo, i partner di progetto stanno conducendo azioni simili su altre 22 specie prioritarie in altre regioni d’Italia e nelle zone transfrontaliere in Francia, Slovenia e Malta.
«Raccolti tutti i dati, migliorata la qualità dell’ambiente nei siti di crescita effettuando sfalci, rimuovendo le piante invasive, limitando la vegetazione arborea e installando protezioni, propagate le piante ed elaborata una strategia di traslocazione – conclude Bonomi – provvederemo a trapiantare le piante prodotte nei siti Natura 2000, rafforzando popolazioni in declino e reintroducendo quelle estinte».
La storia
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