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giovedì 27 Aprile, 2023

A Trento arriva la «Zone 30», lo sviluppo di aree urbane dove la velocità massima consentita è di 30 chilometri all’ora

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Ieri si è tenuto l'incontro a Palazzo Geremia per studiare le esperienze di Rovereto e Milano: «Calano gli incidenti, migliora la qualità dello spazio pubblico e dell’aria»

Come sviluppare la “Città 30” e le “zone 30”, e cioè le aree urbane dove la velocità massima consentita è di 30 chilometri all’ora e non 50, è al centro dell’attenzione del Servizio mobilità del Comune. E quindi perché non chiedere a chi ha già iniziato a sviluppare questo tema? E’ stato questo il fulcro del quinto forum trimestrale per la mobilità sostenibile tenutosi ieri pomeriggio a palazzo Geremia. Finalità di questi forum – a cui vengono invitati numerosi enti ed associazioni – è creare un  tavolo di discussione aperto in cui ognuno possa portare il suo contributo.

Le tematiche su cui si è voluto orientare questo quinto appuntamento sono state  lo sviluppo della cosiddetta “città 30” e l’importanza dell’utilizzo dei dati a supporto delle scelte di mobilità. Sempre in tema di mobilità, sono stati presentati anche i risultati dell’hackathon svoltosi all’interno della cornice del progetto europeo Stardust.

Andrea Miniucchi, assessore alla qualità del vivere urbano, e Marino Salvetti, capoufficio mobilità, del Comune di Rovereto hanno spiegato come siano state pianificate e attuate le “zone 30” nella loro città: “Abbiamo creato le prime zone 30 a seguito del Pums del 2013 – ha detto Miniucchi – Ogni città è diversa quindi le esperienze non sono replicabili. Quello che posso dire però è che i nostri dati ci dicono che con solo 20 km all’ora di meno la qualità dell’aria migliora molto e che calano gli incidenti, ma soprattutto cala la loro gravità che chiaramente è collegata alla velocità. Certo negli ‘assi di penetrazione’ della città non è sempre facile mettere il limite dei 30 all’ora”.

A Milano invece stanno lavorando all’ambizioso obiettivo della “città 30” come ha spiegato Federico Confalonieri, responsabile dell’Unità mobilità sostenibile: “Già molte zone sono a 30 km/all’ora e visto che abbiamo l’obiettivo di diventare città carbon-neutral nel 2050 vogliamo far diventare praticamente tutta la città a 30 con qualche zona anche a 15 km/h ed altre invece a 50, ma come eccezione alla regola. Tenete conto che a 50 all’ora si sollevano il doppio di polveri sottili rispetto ai 30”.

La domanda più centrata su questo tema è stata: “Come le si fa rispettare poi, visto che non sempre si riesce a far rispettare neanche i 50?” Unendo le risposte dei tecnici di Rovereto e Milano si può dire che, oltre ai controlli della Polizia locale, è fondamentale la ri-progettazione delle strade realizzando interventi che impediscano di raggiungere elevate velocità; è ormai infatti considerazione condivisa come non sia sufficiente limitarsi alla sola segnaletica stradale. Risulta inoltre fondamentale il processo di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni al fine di spiegare e far comprendere quali possano essere i benefici dei provvedimenti messi in atto.