L'iniziativa
lunedì 16 Dicembre, 2024
di Walter Facchinelli
Letizia Pasqui, 36 anni, nell’ex municipio a Vigo Rendena ha aperto il «Duckling Baby Parking». Un servizio di custodia ludico-educativo ideato per bambini e ragazzi da 12 mesi a 14 anni d’età. Aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19.30, con l’allungamento fino 21.30 venerdì e sabato con serata film e pizza per chi vuole godersi un «fuori casa» o qualche ora di svago e relax senza figli. Il «Duckling Baby Parking» a dispetto della traduzione «parcheggio per bambini Anatroccolo» offre un luogo sicuro e accogliente, gestito direttamente da Letizia Pasqui con un team di educatori qualificati, dove i bambini possano crescere e svilupparsi in modo armonioso, immersi in un ambiente bilingue italiano-inglese.
Letizia Pasqui ci racconti di lei.
«Sono Letizia, di nome di fatto. La mia carriera verso l’insegnamento è iniziata alle superiori col diploma in scienze sociali, poi la vita mi ha portata a viaggiare. Ho vissuto 12 anni all’estero, 5 anni a Londra e 7 anni su yacht con base in Francia ed equipaggi inglesi, australiani e sudafricani, è come se non avessi mai lasciato l’Inghilterra. Tornare in Italia non è stato semplice, non c’è meritocrazia. Originaria di Bologna, ho vissuto da piccolina a Darè per tre anni, ho sposato Manuel e viviamo a Villa Rendena. Ho deciso di applicare il mio inglese con supplenze su e giù per la Rendena, però non coprivo le spese. Così, incoraggiata da molti genitori, ho creato il Duckling per dare risposta alle diverse esigenze familiari».
Cosa propone il Duckling Baby Parking?
«Offro un’educazione inclusiva, creativa e stimolante, che valorizza l’unicità di ogni bambino e favorisce un apprendimento naturale attraverso il gioco e l’esplorazione. Ho progettato personalmente gli spazi e, col supporto di professionisti locali la struttura è sicura, funzionale e adatta ai bambini di diverse età. Il progetto è stato interamente finanziato da me, un investimento che riflette il mio impegno e la mia fiducia nel valore educativo del mio servizio».
Com’è la struttura?
«Sono 160 metri quadri accoglienti, innovativi e stimolanti. I bambini sono immersi quotidianamente nell’italiano e nell’inglese in spazi colorati, ma non troppo. Sono progettati per incoraggiare la creatività e il movimento, senza ubriacarli con troppe sovrapposizioni di colore che considero esagerate. Duckling viene incontro alle esigenze delle famiglie, ha diverse aree suddivise per età e attività e accompagnarli nel proprio desiderio di indipendenza. C’è la Nursery (12-36 mesi) con spazi morbidi e giochi sensoriali, l’area dedicata al craft (abilità) per le attività creative, la zona lettura e relax: un vero e proprio salotto con divano e angolo morbido. C’è un tavolo dove i più grandi possono fare i compiti, puzzle o altro, la stanza della nanna con materassi a pavimento per i più grandicelli e culle di varie dimensioni, l’angolo lettura della buonanotte, un rito fondamentale per prepararsi al sonno. Posso ospitare 25 bambini, ma non ci saranno mai così tanti bambini tutti insieme: voglio garantire un servizio attento e personalizzato. Il Duckling è fronte strada, comodo per chi mi delega per il ritiro dei bambini dal pulmino scolastico in caso necessità o motivi di lavoro, in più sono esperta in manovre salvavita ed è presente un defibrillatore pediatrico e per adulti».
Perché la struttura è italiano-inglese?
«La scelta del bilinguismo nasce dal desiderio di offrire ai bambini un’opportunità unica di apprendere l’inglese in modo naturale, sfruttando la loro innata capacità di acquisire nuove lingue nei primi anni di vita. Vivere in un contesto bilingue stimola lo sviluppo linguistico, la creatività, il pensiero critico e la capacità di interagire in un mondo sempre più globale. Unisco bilinguismo al servizio di conciliazione famiglia-lavoro, aiuto a gestire ritmi serrati, coi tempi che corrono».
È soddisfatta della risposta avuta dal territorio?
«Sono molto soddisfatta ho molti apprezzamenti e complimenti, ma l’affluenza contraddice un po’ i feedback verbali. Ho 23 iscritti che vengono saltuariamente, non sono sufficienti affinché l’impresa sia sostenibile, ma sono fiduciosa in un cambio di rotta. Ci tengo a tenere prezzi accessibili per non penalizzare chi gode del servizio. Mi fa molto piacere vedere che i genitori d’oggi hanno consapevolezza sull’educazione dei propri figli, mi vedono come un investimento e un aiuto concreto nella crescita educativa dei figli e un servizio che integra la dimensione scolastica, una visione molto simile alla mia che punta a scavalcare la rigidità delle istituzioni scolastiche formali, che non ammettono variazioni di orario o stravolgimento di modalità di fare lezione».
Si è parlato di Comunità educante come investimento sui figli di ogni età. La tua struttura può essere un tassello di questo puzzle?
«Sì. Duckling è sicuramente un tassello intermedio in questa transizione. È un progetto slegato dall’amministrazione pubblica, a mio avviso molto lenta quando si parla di innovazione e cambiamento».
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