Autostrade
venerdì 29 Dicembre, 2023
di Francesco Terreri
Autostrada del Brennero, la concessionaria uscente, e candidata alla riconferma, dell’A22 ha presentato al ministero delle Infrastrutture il calcolo dell’aumento del pedaggio autostradale per il 2024, che prevede un rincaro del 2,29%. Anche gli altri concessionari hanno avanzato le loro richieste e le loro cifre in base alle convenzioni. Lunedì 1° gennaio dovrebbe arrivare il decreto interministeriale ministero Trasporti e ministero Economia che stabilisce l’entità dei rincari. Intanto per la proroga dei tempi necessari a concludere il procedimento di finanza di progetto per il rinnovo della concessione, Autobrennero non potrà contare sul decreto Milleproroghe, varato ieri dal Consiglio dei ministri, ma aspetta il nuovo decreto Infrastrutture. Le previsioni dicono che entro l’anno entrante, il 2024, si dovrebbe arrivare alla gara sulla base del progetto da oltre 7 miliardi di euro di investimenti presentato da A22, che ha diritto di prelazione sulla concessione cinquantennale. Su un altro capitolo autostradale, infine, ieri il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenendo all’inaugurazione dell’ultimo tratto della Pedemontana veneta, ha affermato che sulla Valdastico «Veneto e Trentino possono trovare un accordo soddisfacente per entrambi».
«La richiesta di revisione dei pedaggi si basa su una formula matematica – spiega l’amministratore delegato di Autobrennero Diego Cattoni – con parametri come l’incremento dei costi, la qualità dell’infrastruttura, l’incidentalità. Il settore autostradale non vede aumenti dal 2018, con poche eccezioni. Per noi quello fu l’ultimo. Va sottolineato come in Italia i pedaggi autostradali siano più bassi rispetto a Francia e Spagna. In Francia, ad esempio, i pedaggi sono più cari del 35% per il traffico leggero e del 93% per il traffico pesante».
Per quanto riguarda i tempi della nuova concessione, il termine del 30 novembre per arrivare alla gara in regime di project financing non era perentorio, ma la proroga non è stata inserita nel decreto Milleproroghe varato ieri dal governo. «Probabilmente sarà nel decreto Infrastrutture che uscirà tra gennaio e fabbraio – dice Cattoni – Noi auspichiamo una gara in tempi rapidi, realisticamente possiamo prevederla entro il 2024».
Intanto ieri a Malo (Vicenza), il ministro alle Infrastrutture Salvini è tornato sulla questione Valdastico. «Ne ho già parlato con Zaia e ne riparlerò con Fugatti. Da autonomista io non faccio infrastrutture sulla testa delle comunità, ma conto che Veneto e Trentino si accordino per la soluzione più adatta». In passato, ha ammesso, «c’erano visioni diverse da parte delle comunità, ma anche degli imprenditori delle due regioni. Ma se trovano un accordo, io sono a disposizione». Per il presidente del Veneto Luca Zaia «il prolungamento a nord dell’autostrada Valdastico è prioritario, in quanto questa infrastruttura (la Pedemontana veneta ndr) è stata pensata e intersecata dalla A31. Con Fugatti siamo d’accordissimo».