L'intervista
giovedì 6 Giugno, 2024
di Gabriele Stanga
Buona la prima, ma prima il gran finale e i festeggiamenti. World Vibes- Identità Sonore, la rassegna che punta a raccogliere e promuovere i protagonisti della world music e della musica etnica contemporanea è giunta al termine, con un debutto positivo in termini di pubblico e di qualità della proposta musicale. La prima edizione del festival interamente autogestita e organizzata dall’associazione, quest’anno costituitasi come circolo Arci ha visto alternarsi ospiti internazionali come Franco Morone, considerato uno dei più grandi chitarristi della tecnica fingerstyle al mondo, o il polistrumentista greco Takis Kunelis, con alcuni volti emergenti del panorama musicale trentino come Elisa Maitea Olaizola Elosua, in arte Maitea, cantautrice nata a Cles ma di origine basche. Dopo i primi quattro appuntamenti, tenutesi tra il teatro Spazio 14 e Il Centro Musica di Trento, l’appuntamento conclusivo si terrà, invece, nelle Giudicarie, il 7 giugno presso Casa Mondrone, un antico stabile adibito a sala concerti per l’occasione. Protagonisti saranno proprio gli Abies Alba, gruppo capitanato da Mauro Odorizzi, che da decenni si occupa di valorizzare il patrimonio musicale folk del trentino. Non a caso per l’ultimo concerto di World Vibes è stata scelta una location sita nelle Giudicarie, terra d’origine di tutti i componenti della formazione musicale. Un modo per riannodare i fili col passato e con le proprie tradizioni. Il concerto sarà anche l’occasione per celebrare il trentennale del disco d’esordio degli Abies Alba, intitolato In punto alla mezzanotte e uscito nel 1994. A trent’anni dall’uscita dell’album, il gruppo tira le somme e rilancia, pensando ad una nuova registrazione e a nuove collaborazioni. Il repertorio proposto dalla band sarà legato alle tracce della musica trentina, ritrovate in archivi, ricerche o manoscritti appartenenti alla memoria degli ultimi suonatori popolari. Gli arrangiamenti si muovono tra questi e la musica celtica, con influenze del folk rock anglosassone e delle musiche nordamericane, dal country al bluegrass. L’evento come tutti i precedenti sarà a titolo gratuito e comincerà alle ore 20.30.
E cosa deve aspettarsi il pubblico da questo concerto signor Odorizzi?
«Sarà una festa per celebrare la chiusura della rassegna e i trent’anni del nostro disco d’esordio. Proprio per festeggiare abbiamo voluto organizzare l’evento nelle giudicarie. La presidente del circolo Abies Alba, Martina Franchini, si è data molto da fare per trovare uno spazio adeguato, Casa Mondrone è un luogo molto carino, con elementi antichi e adatto al contesto. Poi ci sarà anche una novità per gli ascoltatori».
Quale novità?
«Nella formazione ci sarà un nuovo chitarrista che è Valerio De paola, Maurizio il vecchio chitarrista si è preso una pausa per ragioni personali. Valerio ha un background diverso dal nostro e la chitarra avrà un ruolo importante in questo concerto. Sarà interessante vedere come reagirà il pubblico».
E il repertorio su cosa verterà?
«Partiremo dal nostro primo disco e poi proporremo un’antologia dei quattro album che tocca i nostri quattro album e che sarà il centro del nuovo disco che registreremo per il trentennale. Ci concentreremo sulle musiche trovate in un archivio a Vienna e scoperte da Antonio Carlini, storico della musica, ricercatore e direttore artistico della Società Filarmonica di Trento, nella sua tesi di laurea. Accanto a questi presenteremo anche le musiche commisionateci nel 2014 dalla Biblioteca di Trento e che sono riesecuzioni di manoscritti e spartiti depositati nel Fondo Lunelli. Da quegli scritti abbiamo tratto valzer e brani strumentali che prima abbiamo suonato proprio in Biblioteca e che poi sono entrati nel nostro repertorio».
Qual è, invece il bilancio complessivo della rassegna?
«Le serate sono andate bene, con una media tra le 70 e le 100 persone ad ogni appuntamento. Su questi primi 4 appuntamenti abbiamo avuto un nocciolo di queste 100 persone che fanno da zoccolo duro di ascoltatori, poi ogni fine serata c’era la possibilità di cenare e interagire col pubblico. Il bilancio, quindi, è molto positivo, la formula gratuita, però è un esperimento che resterà confinato a questa edizione».
A cosa è dovuta questa scelta?
«Credevamo nella logica della promozione per quanto riguarda quest’anno. Far pagare il biglietto, però, è necessario per il futuro onde coprire i costi dei musicisti, anche per coprire una proposta che sia di questo livello. Anche se poi la qualità non sempre è sinonimo di successo. Franco Morone, ad esempio, è un gigante e sentendolo suonare ho avuto l’opportunità di constatare il suo altissimo livello. Lui stesso, però, era un po’ malinconico, perché nonostante il suo grandissimo talento ha avuto pochissimi riconoscimenti nella sua carriera».
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