Gli appuntamenti

venerdì 24 Febbraio, 2023

Accorsi, Orlando, Cristicchi: in tutta la regione un weekend teatrale da non perdere

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Un taglio sociale e allo stesso tempo scientifico fa invece da leitmotiv a “Se.No” della Compagnia Arditodesìo. In calendario per sabato 25 febbraio la rassegna Scenario Trentino

Sono storie di vite sgangherate, che vanno alla rovescia, quelle con cui apriamo il nostro viaggio tra le proposte artistico-culturali del finesettimana in Trentino Alto-Adige. A portarle in scena sul palco del Teatro Sociale di Trento fino a domenica c’è Silvio Orlando in La vita davanti a sé, uno spettacolo tratto dal testo La Vie Devant soi di Roman Gary Emile Ajar.
Diretto ed interpretato dal grande attore napoletano, che ne firma anche la riduzione, La vita davanti a sé è uno spettacolo prodotto da Cardellino srl ed è vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022 come Miglior monologo.
In scena la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Orlando è pronto a condurre lo spettatore dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un autentico capolavoro “per tutti” dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro grazie anche alla musica dal vivo dall’Ensemble Orchestra Terra Madre, con la direzione musicale di Simone Campa.
Inoltre, ad anticipare lo spettacolo di venerdì 24 febbraio, dalle 18 in Sala Chiusole (Palazzo Festi – Teatro Sociale) Paolo Tamassia, professore di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Trento, dialogherà con il cast dello spettacolo.
Gli orari e le date da fissare in agenda sono venerdì 24 febbraio alle 20:30, sabato 25 febbraio, alle 18 e domenica 26 febbraio, alle 16.

Altro appuntamento con il grande teatro è quello in calendario al Teatro Comunale di Bolzano con Stefano Accorsi, Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo. Si tratta di Azul – Gioia, Furia, Fede Y Eterno Amor. In una città dove il gioco del pallone è febbre, amore e passione quattro amici fanno i conti con le loro rispettive vite e facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata a pezzi. Nella loro semplicità, hanno qualcosa di molto singolare e unico che li accomuna; la passione folle per la squadra del cuore e infanzie originali, quasi fiabesche.

Sono fatti di materia semplice come il pane, ma la domenica, allo stadio si fanno travolgere da una furia che ogni volta li spazza e li sconquassa. C’è gioia, amarezza, ironia e tanta voglia di sorridere mentre evocano le vittorie, i momenti di estasi, le sconfitte e le tragedie che hanno condiviso negli anni. Una storia di gente semplice, unita da un’amicizia inossidabile che li aiuta ad affrontare la vita stringendosi in un abbraccio delirante e commovente.
«Far parte di uno spettacolo così sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori – afferma Stefano Accorsi – dopo un periodo come quello che abbiamo vissuto e dal quale ancora non siamo totalmente usciti, è una meravigliosa avventura».
Tutte le informazioni su prenotazioni e orari sono disponibili sul sito del teatro https://www.fondazioneteatro.bolzano.it/.

Anche Simone Cristicchi si esibisce in Alto-Adige con Magazzino 18. L’appuntamento è per venerdì 24 febbraio dalle 20:30 al Forum di Bressanone con il racconto di una pagina dolorosissima della storia d’Italia: una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Uno spettacolo che ci riporta al 1947 ed alla cessione dell’Italia di vasti territori dell’Istria e della fascia costiera. Circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le proprie terre natali destinate a non essere più italiane. Un racconto che parte proprio dal “Magazzino 18” nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne rientrare in possesso in futuro.

Torniamo ora in Trentino dove, venerdì 24 febbraio alle 21, il Portland di Trento ospita Leviatano. Uno spettacolo scritto dal talentuoso drammaturgo rivano Riccardo Tabilio, da vedere, ascoltare e ballare. In scena Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato – tra chitarre, attori, musicisti e performer – danno vita ad un racconto profondamente radicato negli anni ’90, decennio del grunge, neo punk e brit pop.
“Nel 1995 la polizia di Pittsburgh, Pennsylvania – racconta Riccardo Tabilio – si presenta a casa di McArthur Wheeler per arrestarlo: McArthur Wheeler, 44 anni, incensurato – un metro e sessantotto per 128 chili – è stato riconosciuto colpevole di rapina aggravata ai danni di due banche. Apre la porta agli agenti e sbianca: «Com’è possibile? Ma io avevo in faccia il succo di limone.» Il succo di limone… Gli inquirenti si scambiano uno sguardo. Il succo di limone, ossia… il succo dell’invisibilità? Il caso di un rapinatore improvvisato che, suggestionato da un esperimento con l’inchiostro simpatico, si strizza un limone in faccia e poi assalta due banche finisce in mano a due studiosi di psicologia sociale, David Dunning e Justin Kruger. Il caso Wheeler diventa lo spunto per una «teoria della stupidità»: il cosiddetto Effetto Dunning-Kruger”.

Un taglio sociale e allo stesso tempo scientifico fa invece da leitmotiv a “Se.No” della Compagnia Arditodesìo. In calendario per sabato 25 febbraio la rassegna Scenario Trentino dedicata a spettacoli di compagnie teatrali, attori, registi e drammaturghi del Trentino porta al Teatro Alla Cartiera di Rovereto dà spazio ad uno spettacolo di Andrea Brunello con il contributo medico e scientifico della dottoressa Antonella Ferro, oncologa responsabile del Centro di Senologia/Breast Unit della APSS della provincia di Trento.

Dalle 20:30 l’attrice Giulia Toniutti interpreta infatti Roberta, una donna che scopre di avere un tumore al seno. La sua vita viene profondamente trasformata nel male, ma sorprendentemente anche nel bene. Il suo esempio diventa l’emblema di tutto quello che si può imparare affrontando situazioni particolarmente difficili. “Se.No” esplora dunque, sia sotto l’aspetto umano che quello medico e scientifico, le conseguenze del tumore mammario, prestando attenzione anche alla descrizione delle procedure diagnostiche e di cura. Lo spettacolo è frutto di un lungo lavoro di inchiesta, letture, interviste, incontri, dialoghi e confessioni con pazienti, famiglie, medici e ricercatori. I contenuti scientifici sono stati supervisionati e validati dalla Dottoressa Antonella Ferro (responsabile del centro di senologia “Breast Unit” della APSS di Trento).
Il percorso di malattia e di cura, le emozioni, le paure, i pensieri e le scelte che vengono raccontati raccolgono in un’unica, verissima, storia l’esperienza di donne (e qualche uomo!), che hanno generosamente donato un pezzo importante della loro memoria di vita. Questo spettacolo è stato ideato per essere rappresentato nei più disparati contesti, teatrali e non.

Sempre sabato, ma al Teatro di Meano, alle 20:45, largo a Dissoluzione lo spettacolo di Giulio Federico Janni che vede salire sul palco Giacomo Rosselli, Beatrice Agostini, Angelica Beccari, Valentina De Cecco, Jacopo Lolli e Niccolò Pedelini.
“Dissoluzione” mette in scena, in una chiave grottesca e tragicamente ironica, cinque nazisti revanscisti riunitisi a festa e affetti da un disfacimento fisico, oltre che morale, i quali esprimono il loro disprezzo, in una critica acre e sottile, per la nuova coscienza politica e socio-culturale. Tra fette di Linzer Torte, aneddoti di surreale crudeltà e fiumi di champagne, serviti da una docile cameriera, constatano con soddisfazione che i “bei tempi” stanno tornando.

La grande protagonista di domenica 26 è invece la musica. Alle 18 il Teatro comunale di Pergine Valsugana ospita La musica delle parole: lo spettacolo di musica e teatro a cura di Arstudium. Ad esibirsi i musicisti del Quartetto d’Archi ArStudium che accompagneranno i racconti narrati da Alessio Kogoj e Carlo La Manna.
Una musica scritta per le parole. Le parole scritte per la musica. Quattro scritture originali, otto autori (quattro per la musica e quattro per i testi). Nella genesi del racconto, così come nella composizione musicale, emerge vividamente la consapevolezza che ogni aspetto della nostra vita è permeato dalle quattro fasi – “Stagioni” – e all’interno di ognuna, come delle scatole cinesi, le ritroviamo in un continuum.

Il Teatro Zandonai di Rovereto propone invece il suo nuovo appuntamento con la 101ª Stagione dei Concerti e Stagione Sinfonica. Dalle 17 ad esibirsi saranno il violinista Dmitry Smirnov e la Theresia Orchestra entrambi diretti da Giovanni Antonini in “Ludwig 1806”.
Il concerto si concentra sulla produzione beethoveniana della seconda metà del primo decennio dell’Ottocento, con un particolare focus sul 1806: durante quest’anno vengono composti infatti sia il celebre Concerto per violino e orchestra op. 61 che la Sinfonia n. 4 op. 60.
Graditissima ospite della serata è proprio la Theresia Orchestra, ad oggi l’unica orchestra giovanile internazionale che si dedica espressamente al repertorio classico su strumenti d’epoca, qui diretta dal Maestro Giovanni Antonini.

Non può mancare un piccolo excursus tra le proposte dedicate ai più piccoli. Due gli appuntamenti da non perdere. Al Teatro San Marco di Trento dalle 16 c’è Ahi Ahi Ahi… Si sciolgono i ghiacciai: uno spettacolo dedicato alle famiglie che ha come protagonista un pupazzo di neve, costruito al Polo da tre giovani Eschimesi. Un pupazzo che si sta sciogliendo! Come fare per salvarlo? Ogni sforzo dei tre ragazzi sembra vano, fino a quando il Vecchio Saggio dei Ghiacci chiarisce loro che cosa stia davvero accadendo.
Lo spettacolo è realizzato con la consulenza di UNESCO, fa riflettere sulla considerazione che raggiungere nel 2030 un impatto climatico zero non possa essere solo un’opzione, ma la reale necessità per ognuno di noi.
Domenica invece l’Auditorium dell’Oratorio di Arco vede salire sul palco Massimo Lazzeri con “Storie di Gianni” per la rassegna Teatro a Gonfie Vele.
In scena un attore-narratore-cantastorie che, con l’ausilio di canzoni, proiezioni e altri piccoli archibugi teatrali, racconta alcune delle Favole al telefono di Gianni Rodari con la semplicità che richiedono e che, piace pensare, avrebbe apprezzato anche l’autore, magari a bocca aperta come farebbe un bambino.