giudiziaria
mercoledì 7 Agosto, 2024
di Ottilia Morandelli
Quasi un anno fa, per essere precisi l’8 agosto 2023, Luigi Seccia di 79 anni, perse la vita cadendo in una scarpata. Si era fermato a una piazzola di sosta a metà strada tra la galleria del Limarò e il Ponte dei Servi, vicino alle terme di Comano. Qui per un «bisogno impellente» si era fermato a bordo strada. La moglie era rimasta in auto. Lui era precipitato nel vuoto. un volo di parecchi metri, una caduta fatale. Il tutto si era svolto in pochi secondi. Dopo essere sceso dall’auto si era voltato con le spalle alla carreggiata. Quando la moglie si era girata il settantanovenne non c’era più.
L’ultima notizia che riporta alla memoria questa brutta e strana storia, è che Anna Maria Colombo, la vedova di Seccia, vuole portare in causa la Provincia di Trento.
Un anno fa
Seccia era un imprenditore in pensione, residente a Sesto San Giovanni. Quel giorno di piena estate era diretto a San Lorenzo in Banale, dove aveva prenotato un soggiorno di quindici giorni. Cosa sia successo esattamente quel pomeriggio del 2023 nessuno lo sa. La moglie, unica presente al momento dell’incidente, ha raccontato semplicemente di essersi girata e di non averlo più visto. Che sia scivolato o abbia inciampato su qualcosa difficile dirlo: dettagli irrilevanti anche per chi ha effettuato i rilievi di quanto accaduto, i carabinieri della stazione Lomaso – Ponte Arche, compagnia di Riva del Garda. A recuperare il corpo dell’uomo è stato il soccorso alpino, arrivato dopo l’allarme al 112, lanciato alle 15.30.
Per farlo hanno dovuto disboscare parte del bosco e crearsi così una via. Quanto successo aveva creato non poco scompiglio nella zona. Alcuni residenti avevano infatti denunciato le condizioni della piazzola, che si affacciava sul crepaccio, definito un vero e proprio «canyon». Un punto considerato dagli stessi abitanti della zona come pericoloso, privo di barriere di sicurezza. La caduta era stata di più di 50 metri. Ora dopo un anno di tempo non si sa ancora come siano andate precisamente le cose quel giorno. L’unica cosa certa è che per un motivo banale Luigi Seccia ha perso la vita.
L’accertamento tecnico
L’11 luglio scorso è stata notificata alla Pat un ricorso per la richiesta di un «accertamento tecnico preventivo», promosso dalla Colombo. Una richiesta avanzata al tribunale di Trento per valutare in sostanza se da parte della Provincia ci siano state delle inadempienze in merito alla sicurezza della piazzola. Un controllo tecnico per «accertare lo stato e le condizioni dei luoghi presenti lungo la piazzola». La Pat attraverso la società Sircus Srl ha delegato alla avvocata Cecilia Buresti la «rappresentanza e la difesa della Provincia nel procedimento».
Dopo gli accertamenti, se dovessero emergere delle inadempienze, si aprirebbe la strada per una causa civile contro l’amministrazione provinciale.