economia
mercoledì 14 Agosto, 2024
di Leonardo Omezzolli
Il primo centro commerciale del Trentino, il Green Center, come annunciato da «il T», sarà completamente abbattuto e rifatto a partire da gennaio, ma la notizia lascia il tessuto commerciale arcense e altogardesano con alcune domande tanto da essere stata accolta con molti dubbi, soprattutto a fronte del fatto che sull’intero Alto Garda e Ledro sono presenti ben 50 mila metri quadrati di superficie commerciale completamente non occupati. La notizia della ristrutturazione era nell’aria tanto che già all’inizio del 2024 tutti i negozi attorno all’EuroBrico (che ha l’intera proprietà del complesso ndr) sono stati svuotati proprio in attesa dell’ufficialità per l’avvio dei lavori. L’operazione vale 10 milioni di euro e servirà ad ampliare l’area espositiva che, rimanendo al piano terra occuperà tutto lo spazio che oggi era diviso in più esercizi. Nell’interrato niente negozi, ma spazio a 420 posti auto. Ci saranno 4.300 metri quadrati per EuroBrico, 3.400 riservati alla sola esposizione, mentre al primo piano sarà allestita una galleria commerciale che ospiterà dai 4 ai 5 negozi. Ed è qui che si innestano alcune riflessioni a partire da Confcommercio Alto Garda che sta monitorando la situazione commerciale in tutto il territorio. «Abbiamo fatto fare delle verifiche – ha spiegato il presidente zonale Claudio Miorelli – ed è emerso che ci sono su tutto il territorio, ben 50 mila metri quadrati di superfici commerciali che, ad oggi, risultano inoccupate. Da anni chiediamo di agevolare il loro utilizzo prima di eseguire nuovi volumi». Non è direttamente il caso di Eurobrico che sposterebbe in parte i negozi dall’interrato al primo piano, ma «è comunque un’azione sensibile che ci impone di tenere alta la soglia dell’attenzione. Non vogliamo nuove superfici – chiediamo prima di tutto di occupare quelle non occupate». Vi è poi il problema del sovraccarico del commercio su via Santa Caterina e il rischio di un decentramento del commercio all’esterno del centro storico. «Avrei preferito che venissero realizzati degli uffici – spiega il presidente di AssoCentro Mattia Detoni -. Il commercio in entro è in sofferenza e vanno adottate strategie per sostenerlo. Questo è anche il compito di Assocentro, ma bisognerebbe lavorare anche per contenere le vendite online».
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