La kermesse
giovedì 20 Febbraio, 2025
Addio a «Fa’ la cosa giusta», non ci sarà l’edizione 2025. «A Trento tempo di voltare pagina»
di Maddalena Di Tolla Deflorian
L'annuncio via mail agli espositori. «Dopo averci pensato a lungo, valutando che noi non siamo più in grado di garantire l’entusiasmo e la capacità di innovazione che servirebbero, e aver cercato inutilmente qualcuno che ci sostituisse, abbiamo preso atto che a Trento è ora di cambiare»

La fiera del consumo critico e responsabile «Fa’ la cosa giusta!» ha davvero chiuso per sempre, come si era paventato prima e durante l’ultima edizione 2024 e già l’anno prima. L’annuncio è arrivato ieri dal gruppo organizzatore alle espositrici e agli espositori degli anni passati.
Parla di «triste conferma» il brevissimo testo inviato via mail. «Dopo averci pensato a lungo, valutando che noi non siamo più in grado di garantire l’entusiasmo e la capacità di innovazione che servirebbero, e aver cercato inutilmente qualcuno che ci sostituisse, abbiamo preso atto che a Trento è ora di voltare pagina, oppure che è già stata voltata», scrivono gli – a questo punto ex – organizzatori dell’evento, che per vent’anni ha segnato il passo di un pensiero sostenibile sulla produzione, sul commercio, sugli acquisti e sulle relazioni tra mercato e società, portando in Trentino, con successo, il marchio della fiera milanese.
«È stato bello camminare con molti di voi e vi auguriamo di fare molti altri passi ancora, anche se in altre città. Ci si vedrà in giro per il mondo»: è il saluto, firmato da «Lo staff di Fa’ la cosa giusta! Trento, i volontari e le volontarie di Trentino Arcobaleno e Ortazzo, e tutti quelli e quelle delle ultime edizioni della fiera».
Dario Pedrotti, responsabile da sempre della fiera e tra i fondatori di Trentino Arcobaleno – che abbiamo raggiunto al telefono – è sereno: «Bisogna tenere le mani aperte per accogliere il nuovo che nella vita arriva sempre», commenta, citando quanto qualcuno fra gli espositori gli ha scritto ricevendo l’annuncio.
L’ipotesi di proseguire in qualche modo l’eredità morale e di contenuti con eventi di altro genere non sembra percorribile: «La fiera era il format alternativo proprio a tutto questo, a serate e forme varie di divulgazione, per altro ormai più diffuse», spiega. Non ci sono eredi ma ci sono sicuramente tantissimi ricordi e un lascito morale, una sorta di campanello che risuona nelle coscienze di chi vuole sentire quel suono.
Moltissime trentine e moltissimi trentini hanno scoperto negli anni prodotti e produttori speciali, diversi, e poi idee intelligenti per rendere i propri consumi più equi, per la natura, per gli ecosistemi per i lavoratori, per la società.
Rimane aperta la sfida – a questo punto per tutta la comunità trentina – di trasformare in maggioritario e concreto uno stile di vita meno impattante, che ancora è minoritario, benché certo più diffuso di vent’anni fa, come riconosce anche Dario Pedrotti.
In qusti anni il percorso di Trentino Arcobaleno con la fiera «Fa’ la cosa giusta! Trento» ha anche contribuito alla redazione della legge provinciale 13 del 17 giugno 2010, attraverso la quale è stato istituito il Tavolo Trentino dell’Economia solidale. Proprio i curatori della Fiera erano critici negli ultimi tempi sull’efficacia di quel Tavolo. Ma il cammino di cui parla la loro lettera d’addio alle espositrici e agli espositori è ancora aperto. La meta? La vera sostenibilità, un mercato migliore. Un grande sogno, una necessità.
In tanti hanno ancora qualche parola per chi ha organizzato per vent’anni questa fiera: «grazie». E «ne faremo tesoro, in qualche modo».
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