Il lutto

domenica 9 Febbraio, 2025

Addio a Mansueto Crepaz, ex procuratore per i minorenni di Trento. Da cinque mesi era in pensione

di

Il magistrato, originario del Bellunese, è morto nella sua casa di Bolzano, stroncato da un brutto male. Il congedo, dopo 36 anni in magistratura, il 27 agosto 2024, giorno del suo 70esimo compleanno

Si è spento domenica 8 febbraio, nella sua casa di Bolzano, Mansueto Maria Crepaz, procuratore della Repubblica al tribunale per i minorenni di Trento fino al 27 agosto 2024, giorno del suo settantesimo compleanno, traguardo che per un magistrato segna inevitabilmente anche il momento del congedo dal servizio.

Ad appena cinque mesi di pensione un brutto male lo ha purtroppo stroncato. Cordoglio è stato espresso in queste ore da magistratura e avvocatura che ne hanno riconosciuto le doti umane e la preparazione professionale.
Una vita con la toga addosso, quella di Crepaz. Di origini venete, nato nel Bellunese, a Livinallongo del Col di Lana, una delle principali valli ladine dell’area dolomitica, vantava una carriera di magistrato lunga 36 anni. Aveva iniziato nel lontano 1988, allora come giudice civile di Bolzano. Dopo l’esperienza da Procuratore al tribunale per i minorenni di Venezia, tra 2014 e 2020, aveva scelto di tornare a Trento da Procuratore sempre per i minorenni, uffici dove aveva già avuto un’esperienza da sostituto nel periodo 2009-2014.

«Questa è una Procura in cui si lavora intensamente, dove le procedure devono essere fatte in fretta e dove non ci contano arretrati» aveva detto, orgoglioso, l’ultimo giorno di lavoro, con il suo codice penale alla mano, visibilmente emozionato tra saluti e strette di mano e gli ultimi scatoloni da sigillare. «Per la verità fino ad oggi non ci avevo pensato alla pensione, sempre preso da quello che c’era da fare. Ho rinunciato anche alle ferie pur di smaltire il più possibile il lavoro, di non lasciare alcun arretrato, cosa che ho fatto. Solo ora sto realizzando che questo è il mio ultimo giorno di lavoro…» aveva detto il 27 agosto 2024.

E su quel nuovo capitolo di vita che iniziava per lui, quello della pensione, aveva fatto sapere: «Farò il nonno, ho una nipotina di due anni: per me un dovere. E poi farò attività di volontariato nel dopo scuola a Bolzano, dove vivo, a ragazzi che le famiglie non riescono a seguire nelle lezioni pomeridiane. Mi sono reso conto che c’è bisogno che questi ragazzi vengano aiutati e non è solo un aiuto per svolgere i compiti, è anche un modo per sostenerli, l’occasione per ascoltarli». Ma gli è stato concesso troppo poco tempo per realizzare quello che avrebbe voluto fare una volta appesa la toga al chiodo e aver smesso di occuparsi di indagini e processi. Un lutto, la sua morte, nel mondo giudiziario.