Lutto
martedì 27 Agosto, 2024
di Alberto Folgheraiter
C’è un episodio al quale accennava controvoglia, Mauro De Carli, ingegnere, che se ne è andato, ieri mattina, a 87 anni dopo un lento declino legato all’età. Fu l’attentato (da taluni negato) ad Alcide Degasperi, amico di famiglia, il giorno in cui, nell’estate del 1949, il presidente del Consiglio si era recato a Meano, in visita privata a Piero De Carli, padre di Mauro e di altri sei figli. Mentre saliva le scale dell’abitazione, uno sconosciuto esplose da lontano un colpo di pistola in direzione del capo del Governo. Mancò il bersaglio ma «che l’attentato vi sia stato non ci sono dubbi. Diego, Mauro e Paolo De Carli, allora ragazzi, non hanno mai dimenticato il racconto dei genitori: lo sparo, il foro nel pavimento del proiettile andato a vuoto» scrisse (2014) Giorgio dal Bosco in una scheda-ritratto dei «de Carli, i potenti amici di Degasperi». In verità a quella notizia fu messa la mordacchia anche per evitare accostamenti con l’attentato di un anno prima (14 luglio 1948) al segretario del partito comunista italiano, Palmiro Togliatti, ferito in modo grave con tre colpi di pistola da uno studente siciliano. Mauro De Carli non amava vantare i solidi legami della sua famiglia con lo statista trentino. Suo nonno, Edoardo (1874-1926), si era laureato a Vienna assieme ad Alcide Degasperi; con lui aveva fondato (1898) l’Associazione degli universitari cattolici trentini. Edoardo (1907) era stato pure cofondatore del SAIT. Il figlio, Pietro e papà di Mauro De Carli, fu tra i fondatori, in Trentino, e primo direttore amministrativo del partito della Democrazia Cristiana. I vecchi cronisti ricordano Mauro De Carli quale ingegnere ai lavori pubblici del Comune di Trento. Passato alle dipendenze della Provincia autonoma di Trento fu dirigente al Servizio cultura e alla Protezione civile. In quest’ambito coordinò gli interventi di ripristino, in val Topina, dopo il terremoto del 26 settembre 1997 in Umbria e nelle Marche. Appassionato micologo, nella stagione dei funghi compiva lunghe trasferte in Cechia dove finferli e porcini, raccontava agli amici, parevano corrergli incontro. È stato una bella persona dai modi gentili e dal carattere mite. Oltre ai due figli Roberto e Silvia e agli amici più cari, giovedì 29 agosto alle 16, lo accompagneranno al cimitero monumentale di Trento i fratelli Diego, Paolo e Dario e le sorelle Lucia, Luisa e Laura. L’orazione funebre sarà pronunciata da Marcello Farina, amico dello scomparso.