Il lutto
domenica 12 Novembre, 2023
di Ambra Visentin
«La notizia della scomparsa di Michele mi ha lasciato molto amareggiato. Meritava di vivere una vita stupenda fino in fondo». Dario Turco, per anni organizzatore di eventi e di concorsi di musica nazionali, ricorda l’artista talentuoso, ma soprattutto la persona che era Michele Cristoforetti, il cantautore trentino scomparso prematuramente a 36 anni a causa della leucemia. «L’ho conosciuto quando organizzavo le selezioni per Arezzo Wave e Rock Targato Italia. Era simpaticissimo, sempre molto disponibile, solare. Non l’ho mai visto una volta arrabbiato o con il muso lungo. Di persone così positive ne ho conosciute davvero poche in vita mia», continua Turco. Un carattere affabile, molto apprezzato anche da tanti altri artisti. «Era molto socievole. L’ho conosciuto a Rock Time di Pergine diversi anni fa, un concorso che aveva vinto. Allora ero agli inizi e lui si è dimostrato molto aperto, mi ha chiesto cosa facessi musicalmente e mi ha dato dei consigli. Gli piaceva conoscere tutti e non si metteva mai su un piedistallo», racconta Elisa Maitea, cantautrice trentina che con Cristoforetti ha condiviso il backstage del concerto di Vasco Rossi a Trento. Entrambi i musicisti erano fra i gruppi di apertura dell’evento. «Lui sembrava molto a suo agio in quell’ambiente e tranquillo rispetto agli altri. Sicuramente il suo genere era molto adatto al pubblico di Vasco, sia per la sua voce graffiante che per lo stile dei suoi brani». Di tracce Cristoforetti ne ha lasciate molte e non solo quelle incise sui dischi. Francesco Rudari, amico e chitarrista, arrangiatore, che gestiva anche la parte della produzione musicale, in quella che è stata una collaborazione di lunga data, lo ricorda così: «Michele era un fratello. Abbiamo collaborato fin dagli inizi ed è stata una crescita continua che è sfociata nell’evento di Vasco e ha creato un turbinio di emozioni che ci siamo portati avanti fino ad oggi». Rudari lo ricorda anche in un post su Fb, in cui lo ringrazia per «essere rimasto “esagerato”». «Andava oltre i limiti, alzava sempre l’asticella. Era una persona libera dalle tante sovrastrutture cui siamo sottoposti in questa società», spiega l’artista e aggiunge: «Abbiamo condiviso tutto. Tirava fuori la parte migliore di te. Anche musicalmente mi ha aiutato tanto e di questo gli sarò sempre grato».
«Esagerato» è anche il titolo dell’ultimo album uscito il primo novembre, cui Cristoforetti ha dedicato un messaggio toccante sui social il 23 ottobre, ringraziando per il sostegno e l’affetto ricevuti: «Nonostante la sfida della malattia, ho dedicato tempo e tutta la mia energia per completare questo nuovo album. Il 31 affronterò quella del trapianto di midollo. Il sostegno e l’affetto di tutti voi sono stati la mia forza durante questo percorso difficile, vi son davvero grato per il vostro amore e supporto». Un’eredità artistica che purtroppo si è conclusa troppo presto, ma che lascia un segno inconfondibile. «Era un artista determinato, con un’identità ben definita», lo descrive Maitea, il cui pensiero è condiviso da un altro musicista, Loris Dallago, che ha suonato con lui agli eventi di Vasco Rossi: «Era molto sensibile, ma anche “esagerato” in quello che faceva. Sempre, però, in modo naturale. Ha sempre creduto molto nella sua musica e nella sua identità di artista, con uno stile particolare che caratterizzava il suo personaggio». La determinazione emergeva anche nella scelta delle collaborazioni artistiche: «Aveva bisogno di persone che condividessero il suo modo di vedere e il suo pensiero proprio perché aveva le idee chiare su quello che voleva fare», dice Dallago.
Sui social lo ricorda anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti: «Ti ricorderemo sempre felice sul palco ad esprimere le tue emozioni, le tue sensazioni e le tue passioni. Ricordo l’amore per la musica che esprimevi. Ricordo la voglia di vita che avevi».
La cerimonia funebre si terrà nella chiesa del Sacro cuore di Padova, martedì 14 novembre alle ore 11.