IL LUTTO
domenica 16 Luglio, 2023
di Francesca Dalrì
«Mi ha fatto molto piacere vedere le pagine dedicate a Franco, così come mi dispiace molto che Franco non abbia potuto vederle». Sono le uniche parole che in queste ore arrivano da Sandra Dorigotti, ex assessora comunale, ma soprattutto moglie e compagna di una vita di Franco Rella. Al filosofo e critico d’arte roveretano, scomparso venerdì all’età di 79 anni, è andato ieri l’applauso di tutti i presenti al Mart per l’inaugurazione delle mostre dell’estate. Il suo Mart, quello che Rella ha contribuito negli anni Ottanta a far nascere e di cui è stato per anni membro e coordinatore del comitato scientifico. «È una delle figure illustri di Rovereto, ha contribuito al radicamento e al pensiero che sta alla base di questo museo – ha detto nel suo intervento la vicesindaca Giulia Robol –. Sono molto vicina alla famiglia e sono molta dispiaciuta se ne sia andato così velocemente nonostante non fosse così in là con l’età. Rella è stato un filosofo, un grande pensatore, un saggista, uno scrittore anche di romanzi e penso che sia ancor più importante ricordarlo in questo luogo perché nella sua vita si è occupato anche di arte, soprattutto dal punto di vista del pensiero». Un ricordo, quello di Robol, da cui traspare l’emozione di chi Rella ha avuto il piacere di conoscerlo personalmente. «Da ex studentessa della facoltà di Architettura di Venezia, all’epoca in cui lui insegnava Letteratura artistica – ha detto ancora la vicesindaca –, ricordo il suo atteggiamento schivo e antisociale, ma al contempo assolutamente pregno di significati e temi su cui lui sempre si interrogava. Di lui mi è rimasta soprattutto la capacità di leggere la contemporaneità anche per immagini, per figure. Un concetto molto bello dove l’arte diventa rappresentativa delle contraddizioni della contemporaneità. “Negli occhi di Vincent” è uno dei saggi che mi ha colpita di più: ci sono degli aspetti che riguardano proprio la profondità e il racconto del pensiero artistico e del ruolo delle immagini nella raffigurazione dell’arte che secondo me vanno riscoperti nell’internazionalità di questo grande pensatore. Molti dei temi trattati da Rella riguardano il mondo dell’arte e sarebbe bello venissero riscoperti, riproposti e riragionati». Un pensatore, ha detto ancora Robol, che all’interno del Mart è stato presente «con il suo spirito molto critico, spesso in contrasto al pensiero che veniva presentato, ma utile a una dialettica che ha sempre bisogno di crescere e che proprio dal confronto arriva a presentare una sintesi delle complicazioni del mondo contemporaneo, specchio della vita di tutti i giorni». A ricordare Rella ieri era stato anche il sindaco Francesco Valduga che ha parlato di «una figura paradigmatica delle sensibilità del nostro territorio, testimonianza infaticabile e continua di come fosse necessaria, insieme allo sviluppo economico, una crescita dal punto di vista della formazione e della cultura».
Al grande pensatore la città darà il suo ultimo saluto domani, alle 18, nella sala del commiato del cimitero di San Marco.
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