Lutto
sabato 1 Febbraio, 2025
di Adele Oriana Orlando
Trento si è svegliata con una drammatica notizia, ieri, quella della scomparsa di Stefano Marchesi. Si è spento in ospedale, dove era ricoverato da qualche giorno, circondato dai suoi familiari che lo hanno assistito fino all’ultimo istante. Marchesi è mancato all’età di 72 anni, nell’estrema riservatezza e nel silenzio che lui ha preteso e mantenuto, come è stata la sua vita privata, diametralmente opposta a quella che è stata la sua partecipazione tra la gente con la quale condivideva visioni e idee, sia politiche, sia sociali. È stato un uomo molto dinamico, aveva scelto la professione di geologo e per gran parte della sua vita si è battuto per tematiche di attualità. Marchesi ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Ordine dei geologi e ha fatto parte di Rifondazione comunista, dove è stato segretario. A ricordare la forte partecipazione di Marchesi tra la gente, è stata la consigliera Renata Attolini: «Se ne è andato un vero compagno. Stefano è sempre stato molto attivo nella vita politica cittadina, nel sociale. Era uno spirito libero, una presenza vivace ma non invadente. Io l’ho conosciuto grazie all’amicizia tra i nostri figli, che insieme hanno frequentato le scuole De Gaspari. Anche lì, come in ogni sua esperienza, ha partecipato alle attività della scuola con dedizione ed entusiasmo: presidente dell’associazione genitori-insegnanti, collaboratore in progetti di geologia, rappresentante di classe, in prima fila nelle serate di lavoro per il progetto di animazione». L’eredità di Marchesi non è solo fatta di politica e sociale. Proprio alle De Gaspari, aveva portato un’altra passione, aprendo il primo corso di cucina per gli alunni delle classi quinte che si preparavano al passaggio a un ordine di scuola senza mensa e che avrebbero dovuto imparare ad arrangiarsi. «Mio figlio era uno dei partecipanti del corso e ha ancora il ricettario che Stefano aveva scritto per loro alla fine del corso – ricorda Attolini – Era veramente una persona piena di vitalità e interesse, oltre che generoso nel mettersi a disposizione». L’impegno di Marchesi è una caratteristica che molti hanno ricordato ieri, oltre alla forza che metteva nelle sue idee e in ciò che faceva. «Era anche un po’ “spigoloso” alle volte – conclude la consigliera – Abbiamo sempre avuto un dialogo costruttivo, anche quando non eravamo pienamente d’accordo su qualche cosa. Mi mancherà».
E mancherà a molti che nel giorno della sua scomparsa, faticavano a trovare le parole per raccontarlo. Al centro sociale Bruno, dove Marchesi ha vissuto per qualche tempo, è calato quel silenzio surreale di quando una persona che ha fatto e dato molto, se ne va, lasciando un vuoto incolmabile. Qualche parola in suo ricordo è stata affidata ai social. «Non è mai facile in poche righe raccontare la vita di una persona, figuriamoci quando si tratta di un compagno come Marchesi, interno fin da giovane ai movimenti e alla sinistra extraparlamentare cittadina – si legge nel post del Bruno – In questo momento vogliamo stringerci ai suoi familiari e alle tante persone che gli vogliono bene. Noi lo ricordiamo per essere stato un compagno del centro sociale Bruno fin da quando siamo arrivati a Piedicastello e per aver vissuto fino all’ultimo momento un pezzo importante della sua vita umana e politica insieme a noi. Ci sarà tempo e modo per raccontare come ha deciso di essere parte della storia di questa città e di essere stato fino alla fine un militante comunista». Negli ultimi anni Marchesi era diventato l’anima dell’osteria del centro sociale, dove preparava molte pietanze e organizzava cene sociali. Chi ha potuto condividere con lui un momento conviviale e una chiacchierata, lo ricorda come una persona alla quale piaceva vivere la socialità e creare momenti comuni. Per Marchesi la famiglia ha organizzato un momento laico alle 11 di lunedì 3 febbraio nella sala del Commiato del cimitero.