Il personaggio

domenica 18 Agosto, 2024

Addio ad Alain Delon, icona del cinema francese

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Palma d'onore a Cannes nel 2019, è stato tra i volti de "Il Gattopardo". Si è spento all'età di 88 anni

Si è spento a 88 anni Alain Delon, attore icona del cinema francese. Una vita spesa per il cinema la sua, considerato uno degli uomini più belli e affascinanti della settima arte. Acclamato a livello internazionale, nel corso della sua carriera ha interpretato sia il cattivo che l’eroe romantico. Considerato uno degli attori più importanti di Francia, Delon era anche un produttore: numerose le opere teatrali a cui ha preso parte e, negli ultimi anni, anche i film per la televisione. All’apice della sua carriera, negli anni ’60 e ’70, Delon è stato ricercato da alcuni dei più grandi registi del mondo, da Luchino Visconti a Joseph Losey.

Negli ultimi anni, aveva spesso raccontato della disillusione che gli aveva dato l’industria cinematografica, affermando che il denaro aveva ucciso il sogno. «Il denaro, il commercio e la televisione hanno distrutto la macchina dei sogni», scrisse in un’edizione del 2003 del settimanale Le Nouvel Observateur. «Il mio cinema è morto. E anche io».

Nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, appena a sud di Parigi, Delon viene affidato a una famiglia affidataria dopo la separazione dei suoi genitori quando aveva 4 anni. Frequenta un collegio cattolico. A 17 anni, Delon si arruola in Marina e viene mandato in Indocina. Tornato in Francia nel 1956, svolge vari lavori saltuari, da cameriere a fattorino, prima di dedicarsi alla recitazione.

Ottiene il primo successo nel 1960 con “Plein Soleil”, diretto da Réne Clément, in cui interpreta un assassino che cerca di assumere l’identità delle sue vittime. Sono diversi i film italiani a cui prende parte, lavorando in particolare con Luchino Visconti nel film del 1961 “Rocco e i suoi fratelli”, in cui Delon interpreta un fratello altruista intenzionato ad aiutare il fratello. Il film vince il Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia.

Delon è anche uno dei volti di uno dei capolavori di Visconti, “Il Gattopardo” del 1963, che vince la Palma d’oro, il più alto riconoscimento al Festival di Cannes. Tra i suoi altri film figurano “Parigi brucia” di Clément, con sceneggiatura di Gore Vidal e Francis Ford Coppola tra gli altri; “La Piscine” (I peccatori), diretto da Jacques Deray; e “L’assassinio di Trotsky” di Losey nel 1972. Nel 1968, Delon inizia anche la carriera da produttore, producendo in totale 26 film fino al 1990.

Amato in tutto il mondo, (“Mi piace essere amato come amo me stesso!”, disse a “Femme” nel 1996), ha affascinato il pubblico per decenni: nel 2010, appare in “Un mari de trop” (Un marito di troppo) e torna sul palco nel 2011 con “An ordinary day”, insieme alla figlia Anouchka.

Nel corso della sua vita non sono mancate polemiche come nel 2013 quando si dimette nel 2013 dalla giuria di Miss Francia, in disaccordo su alcune dichiarazioni controverse, tra critiche sulle donne, sui diritti Lgbtqia+ e sui migranti. Nonostante queste controversie, riceve la Palma d’onore al Festival di Cannes del 2019, una decisione che ha scatenato ulteriori dibattiti.

«Sono molto bravo in tre cose: il mio lavoro, la follia e i bambini», disse in un’intervista a L’Express del 1995. Tante le donne della vita di Delon e tre i figli che ha amato moltissimo per tutta la vita: Anthony, avuto nel 1964, con la moglie di allora Nathalie Canovas, che recita al suo fianco in “The Samurai” di Jean-Pierre Melville nel 1967 e Anouchka e Alain-Fabien, avuti con Rosalie van Breemen, con la quale produce una canzone e un videoclip nel 1987.

Oltre al cinema Delon si è dedicato nella sua vita a diverse attività, dall’allestimento di una scuderia di cavalli da trotto allo sviluppo di colonie per uomini e donne, seguite da orologi, occhiali e altri accessori. Collezionava anche dipinti e sculture.

Delon annuncia la fine della sua carriera di attore nel 1999, solo per continuare, apparendo in “Les Acteurs” (Gli attori) di Bertrand Blier lo stesso anno. In seguito è apparso in diversi programmi televisivi polizieschi. Nel 2022, nell’ultimo film che fece prima del suo ritiro, recita con Juliette Binoche in “La casa vuota”, diretto da Patrice Leconte.

«Non mi vedrete mai vecchio e brutto», disse quando stava già per compiere 70 anni, «perché me ne andrò prima, o morirò».