Il funerale

giovedì 17 Agosto, 2023

Iris Setti, il dolore dei familiari: «Quel giorno la nostra vita è cambiata. Alla tua amata mamma ci pensiamo noi»

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Al cimitero di Rovereto l'ultimo saluto alla donna assassinata. Tante le istituzioni presenti

Lì sulla croce mediana che interseca le stradine del cimitero di San Marco se ne stava il feretro di Iris Setti circondato dall’affetto dei propri cari e abbracciata dalla sua comunità che attorno alla sua morte si è ricongiunta in un toccante commiato che nel pomeriggio di ieri ha riunito in una Rovereto profondamente toccata i vertici comunali e provinciali oltre ad una rappresentanza delle forze dell’ordine. Tra i numerosi presenti non sono passate inosservate le figure istituzionali del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, dell’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana, dell’assessore provinciale Achille Spinelli. A pochi metri di distanza il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, l’assessore al sociale Mauro Previdi e l’assessore Andrea Minucchi. Tanti i volti roveretani tra i quali il presidente dell’Apt Rovereto Vallagarina Monte Baldo Giulio Prosser e il direttore della Cassa Rurale Alto Garda Rovereto Nicola Polichetti. Infine vari rappresentanti delle forze dell’ordine, dei carabinieri e della polizia di stato e polizia locale. Istituzioni, simboli di una società composita che erano parte del mondo di Setti, di quella Rovereto che amava vivere nelle sue uscite mondane o per andare a passeggio con il proprio cagnolino Pippo o ancora per andare ad aiutare l’anziana madre e per trovarsi con le amiche e gli amici o con quegli ex colleghi con i quali non aveva mai interrotto i rapporti e che l’hanno ripagata presentandosi in tanti per darle l’estremo saluto. Attorno alla bara e ai famigliari di Iris raccolti in un profondo dolore sono risuonati gli applausi per la figura di Iris che si è impressa in ognuno di loro. Poche parole, ponderate, misurate che si sono concentrate sulla donna, sul suo carattere descritto da tutti come forte e risoluto. Setti sapeva esser decisa e intraprendente. Lo aveva dimostrato in anni di assiduo lavoro e nel suo estro solare. Alcuni colleghi della Cassa Rurale l’hanno ricordata proprio per questa sua capacità di essere una donna autonoma, spigliata, fiera dominatrice della vita. La sua morte, avvenuta in modo violento ha lasciato tutti pietrificati, perché quella vita che lei sapeva vivere a pieno l’aveva tradita, proprio là dove lei era forte, nel non aver paura, nel non temere il domani. Per questo la famiglia, congiuntamente, a nome della mamma Carla, degli zii Fulvio e Aldo hanno voluto salutare Iris e i presenti augurandosi che l’energia spesa da Iris possa esser faro e guida per tutti quelli che l’hanno conosciuta e che nella sua morte si sono avvicinati a lei. «A nome della famiglia – hanno dichiarato – vogliamo spendere due parole per Iris. Ci troviamo qui per darti l’ultimo saluto perché i fatti accaduti in quella terribile notte hanno cambiato la vita di tutti noi e di chi ha appreso della tua scomparsa. Iris con il tuo fare dolce e riservato hai lasciato bei ricordi in tutti coloro che ti hanno conosciuto. Eri sempre sorridente e bellissima e sapevi esser appassionata e altruista. Hai dedicato gli ultimi anni della tua vita alla tua dolce mamma e noi ti promettiamo che ci prenderemo cura di lei facendo il possibile per imitare l’amore di una figlia per una madre. Tanti le sono stati vicino in questi giorni difficili e ci teniamo ancora una volta a ringraziarli a partire dal luogotenente Giovanni Mirella, alle psicologhe dell’associazione Psicologi dei popoli e al dottor Marcon e alle infermiere del servizio cure domiciliari per la vicinanza e il supporto dimostrato. Ciao Iris, ti porteremo sempre nel nostro cuore».
Parole sofferte dette faticosamente con il peso di giorni e notti interminabili nelle quali i perché di questa tragedia sono diventati tormenti che ancora oggi chiedono e pretendono risposte istituzionali decise. Ieri è stato il tempo dell’ultimo estremo saluto, dell’addio materiale di un momento sacro e intimo pur nella laicità della commemorazione funebre. Ieri è stato il tempo dell’addio a Iris in una vicenda che ancora non è conclusa e che attende dalla stessa comunità risposte.