il focus
mercoledì 13 Marzo, 2024
di Sara Russo
In una città che sta strizzando sempre di più l’occhio al turismo e agli studenti, trovare una casa in affitto per le famiglie sembra un’impresa colossale. Trento negli ultimi anni ha subito un importante cambiamento, che la sta portando a salire sul palcoscenico delle città meritevoli di considerazione in ambito turistico e non solo. Tutto questo però sta colpendo notevolmente il mercato degli affitti immobiliari. È sempre più difficile trovare appartamenti destinati alle famiglie di almeno quattro persone. Quegli appartamenti che vengono definiti spaziosi, che sono almeno di 100 metri quadri, diffusissimi soprattutto negli anni Ottanta, ora sembrano quasi introvabili. Immobili rari, e, che, se si riescono a trovare, arrivano ad avere prezzi abbastanza importanti. Gli appartamenti di almeno 100 metri quadri più economici non scenderebbero sotto gli 850 euro al mese. Prezzi che potrebbero diventare insostenibili per le famiglie con figli, il cui reddito proviene da un solo stipendio.
Negli ultimi dieci anni il prezzo degli affitti è aumentato di 3,9 euro per metro quadro. A gennaio 2014, secondo i dati raccolti dal sito internet Idealista, il prezzo medio di un appartamento a Trento era di 9 euro al metro quadro, esattamente dieci anni dopo, a gennaio 2024, il prezzo è diventato di 12,9 euro al metro quadro, un aumento del 30%.
Se una famiglia composta da quattro persone vuole vivere in una casa abbastanza spaziosa da permettere a tutti i membri di avere un minimo di spazio personale, deve sacrificare altre spese, come per esempio il gas, la luce, l’acqua, o perché no? La spesa. Un mercato che inizia a diventare folle, soprattutto quando si fa un giro sui maggiori siti internet che si occupano di affitto casa.
Lasciando stare gli appartamenti “spaziosi”, se si cerca un miniappartamento in affitto si può rimanere altrettanto sconvolti dai prezzi. Appartamenti di soli 49 metri quadrati per cui viene chiesto un affitto mensile di 750 euro, solo perché si trovano in piazza Venezia. Se si considera che lo stipendio medio di un lavoratore trentino è di 20.738 euro all’anno, il costo dell’affitto di un semplice monolocale arriverebbe ad impegnare quasi il 43% del suo stipendio, senza andare a contare poi le bollette e le altre spese di manutenzione. Cifre esorbitanti che non possono essere messe in secondo piano dai nomi accattivanti che i proprietari di casa e le agenzie immobiliari cercano di dare ai loro appartamenti. «Mansarda romantica, 790 euro al mese», si legge su un annuncio, un nome accattivante che cercherebbe di mascherare la mansarda di soli 50 metri quadri in un nido d’amore.
Discorso diverso se a cercare un posto dove vivere sono i single o gli studenti che si accontentano semplicemente di una camera. Le camere per gli studenti sono sicuramente più semplici da trovare rispetto ad un appartamento, anche qui però il prezzo non è proprio irrisorio, si va dai 350 euro fino ai 500.
Una spesa importante per tutte per tutte quelle famiglie che vogliono permettere al proprio figlio di frequentare l’Università nel capoluogo trentino. Affitti importanti, quelli che si possono trovare a Trento, che sono collegati da un’altra piccola peculiarità, il contratto transitorio o turistico. Non tutti, ma la maggior parte dei contratti che vengono proposti, soprattutto online, sono contratti di affitto transitorio «una formula di locazione ad uso abitativo regolamentata dall’articolo 5 della Legge n. 431 del 1998 — si legge su Idealista —Il testo di legge stabilisce che il locatore, nonché il proprietario dell’immobile, può concedere per un periodo di tempo limitato il proprio immobile ad un locatario, a fronte del pagamento di un corrispettivo in denaro. Il contratto di affitto transitorio può avere una durata minima di 30 giorni e una durata massima di 18 mesi». Affitti brevi, insomma, che possono tornare utili soprattutto a studenti, a chi viene a Trento per lavoro e ai turisti. Turisti che negli ultimi anni sono notevolmente aumentati, così come gli appartamenti che si sono trasformati in bed and breakfast. Facendo una piccola ricerca sul noto sito Airbnb, solo sulla città di Trento risultano più di 300 strutture di ricezione catalogate come B&B. Appartamenti sottratti all’affitto e trasformati in strutture ricettive da 100 euro a notte.
Ma le famiglie? E i giovani che vogliono trovare la loro emancipazione staccandosi dai genitori?
O si accontentano di pochi metri quadrati, o lavorano per pagare l’affitto.