Mercato immobiliare

domenica 23 Febbraio, 2025

Affitti in Trentino alle stelle, oltre mille euro per un mini appartamento

di

Da Trento alle valli, cresce il prezzo medio delle locazioni. E intanto i sindaci attendono il «Salva Casa» trentino

Altro che «pazza musica». Pazzi affitti, pazzi affitti, canterebbero Mengoni ed Elodie. Dalla val di Sole alla collina di Trento, per un bilocale di 40 metri quadrati si può arrivare a spendere fino a mille euro al mese. Sono casi isolati, certo, ma sono indicativi di un mercato immobiliare che sta raggiungendo cifre da capogiro. Intanto, sul fronte dei mini appartamenti, la legge «Salva Casa», voluta dal ministro Matteo Salvini, ha ridotto le superfici minime di abitabilità. La Provincia è al lavoro per recepire la norma, ma per quanto riguarda i micro alloggi le regole non dovrebbero cambiare.

 

I prezzi medi in provincia
Stando al portale online Immobiliare.it, lo scorso gennaio il prezzo medio delle locazioni trentine si è attestato a 11,7 euro al metro quadro, in aumento del 24,5% rispetto ai 9,4 euro di cinque anni fa. La crescita è stata progressiva.
Il prezzo più alto si registra a Canazei con 19,6 euro al metro quadro, mentre quello più basso a Cles con una media di 6,6 euro. Ovviamente i dati si riferiscono solo agli annunci pubblicati sul portale immobiliare, e non agli affitti in essere. Sostanzialmente si tratta di una fotografia in tempo reale del mercato.

 

Mini alloggi, affitti folli
Passiamo ora ai mini appartamenti (fino a 40 metri quadrati), su cui i sindaci trentini sono in attesa delle decisioni della Provincia. Nelle zone turistiche e nelle città, in particolare, si toccano picchi folli. I casi più eclatanti sono localizzati a Mezzana e Folgaria, dove per un bilocale di 40 metri quadrati sono richiesti fino a mille euro al mese (25 euro al metro quadro).
A Cognola, nella collina est del capoluogo, l’affitto di un monolocale di 31 metri quadrati può arrivare anche a 900 euro mensili (29 euro al metro quadro). Rimanendo in collina, a Povo il picco raggiunge gli 800 euro per un trilocale di 40 metri quadrati. In centro storico, invece, i prezzi massimi variano da 700 a 760 euro per un monolocale di 40 metri. Per una stessa abitazione, nel quartiere di San Pio X l’affitto massimo scende a 600 euro.
Appena fuori del capoluogo, in centro a Lavis un bilocale di 40 metri quadrati può arrivare fino a 700 euro. Spostandoci in Val di Fassa, a Mazzin, il valore massimo si attesta a 700 euro per un monolocale di 35 metri quadrati.

 

Attesa per il Salva Casa
Con la legge «Salva Casa» sono diventati meno stringenti i criteri per l’abitabilità: i monolocali possono avere una superficie minima di 20 metri quadrati anziché i 28 precedenti, mentre i bilocali scendono a 28 metri quadrati rispetto ai 38 metri precedenti.
La Provincia ha deciso di recepire la nuova normativa, ma non si sa ancora in quale misura. Nell’ultima seduta consiliare, rispondendo a una question time del consigliere Andrea de Bertolini (Partito Democratico), l’assessore all’urbanistica Mattia Gottardi ha fatto sapere che la giunta «sta predisponendo una proposta di modifica in materia di governo del territorio che tenga conto in modo compiuto delle novità collegate al cosiddetto Salva Casa. A brevissimo — ha aggiunto — sarà pre-adottato il testo dalla giunta». E dalle informazioni che arrivano da Piazza Dante, la volontà della giunta sarebbe quella di non toccare la normativa provinciale sulle superfici di abitabilità.
Oggi, in Trentino, spetta ai singoli Comuni definire i requisiti minimi. A Trento, nel nuovo regolamento, l’amministrazione comunale ha confermato la superficie minima di 36 metri quadrati. «Abbiamo mantenuto gli stessi criteri per evitare che ci siano abitazioni eccessivamente piccole, soprattutto per gli studenti — spiega l’assessora all’urbanistica di Trento Monica Baggia — Abbiamo garantito una tolleranza del 10% solo nel caso di ristrutturazioni».