Economia
sabato 12 Ottobre, 2024
di Francesco Terreri
In Trentino vivono in affitto 42mila famiglie. Di esse 17.900 hanno usufruito della (piccola) detrazione fiscale per l’affitto perché sono entro i 30.987,41 euro di reddito o in altri casi previsti dalla legge. Secondo un’analisi congiunta della Uil Servizio lavoro, coesione e territorio e di Uniat sui dati dell’Agenzia delle Entrate, che considera 33.812 locatari in regione, l’affitto medio è pari a 622 euro al mese, 7.464 euro l’anno, il 20,7% del reddito familiare, che può comprendere uno o più redditi individuali. Un livello nettamente superiore alla media nazionale, pari a 531 euro al mese e al 17,7% del reddito del nucleo familiare. Ma le cifre salgono ancora di più se si considera il canone di locazione medio a Trento per un appartamento di 100 metri quadri: 800 euro, che arriva al 26,7% del reddito familiare e molto di più, dal 36 al 45%, se in famiglia c’è un solo stipendio (Il T del 19 giugno). Va peggio a Bolzano, dove l’affitto medio si mangia il 43,3% del reddito familiare.
Sul versante degli acquisti, i dati di mercato aggiornati al primo semestre 2024 sono stati presentati dalla Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari professionali, in occasione della presentazione della nuova convenzione con il gruppo Itas Assicurazioni ieri pomeriggio all’Itas Forum di Trento (vedi a fianco). In Trentino il prezzo medio degli immobili residenziali, ha spiegato il presidente di Fiaip Trento Stefano Bombardelli, si aggira attorno ai 3.000-3.500 euro al metro quadro, con un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’area urbana del capoluogo, nelle aree centrali, come il centro storico e Bolghera, i prezzi delle nuove costruzioni raggiungono i 5.500 euro al metro quadro. Spostandoci nelle zone semicentrali, come San Pio X e Cristo Re, i prezzi sono più contenuti, oscillando tra 2.500 e 3.500 euro al metro quadro. Infine, nelle aree periferiche come Mattarello e Ravina, i prezzi scendono ulteriormente, tra i 2.500 e i 3.000 euro al metro quadro. Per quanto riguarda le previsioni per la fine del 2024 e l’inizio del 2025, Bombardelli ipotizza che il mercato immobiliare di Trento continuerà a essere caratterizzato da una domanda stabile, con una leggera tendenza all’aumento nelle zone periferiche e semicentrali. Per quanto riguarda gli affitti, secondo Fiaip nei primi sei mesi dell’anno si registra un aumento medio dei canoni dell’8% rispetto ai primi sei mesi del 2023. Le persone cercano l’affitto soprattutto per motivi di lavoro e studio, ma in buona percentuale anche per le difficoltà ad acquistare (33% dei casi) prioritariamente dettate dal carovita e dalle incertezze sul futuro.
Fiaip segnala inoltre che aumentano le compravendite di immobili non energivori, di classe energetica superiore, con una spinta verso la riconversione green chiesta anche dall’Europa. E nel dibattito che segue la presentazione dei dati, Andrea Caldana, responsabile area Verona nord e Trentino di Banco Bpm, sottolinea la ripresa dei mutui casa, + 7% ad agosto dopo il calo dei mesi precedenti, e in particolare dei mutui green, che la banca offre con uno sconto, mentre il vicedirettore generale di Itas Mutua Marco Fusciani rimarca l’importanza delle polizze assicurative sul bene casa. «La direttiva europea sulle case green è però ideologica, ha fatto bene il governo italiano a opporsi – afferma la deputata trentina di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi – Come faceva Alexander Langer che cercava di comporre l’ecologismo con le esigenze degli operai, bisogna conciliare la transizione ecologica con le condizioni sociali e dare incentivi ai cittadini». Per il presidente nazionale Fiap Gian Battista Baccarini, è urgente rifinanziare il fondo di garanzia Consap per la prima casa.