val di sole
giovedì 6 Aprile, 2023
di Sara Alouani
Numerose le reazioni alla notizia della morte di Andrea Papi a Caldes, trovato senza vita con segni di una violentissima aggressione sul corpo, probabilmente opera di un orso. «Innanzitutto, è un momento di dolore» esordisce questa mattina il governatore Fugatti che era sul luogo dell’incidente già questa mattina alle 5.30 e che ha allertato i ministri Pichetto, Piantedosi e Salvini dell’accaduto. «Rimaniamo in attesa dei risultati scientifici per prendere una decisione» afferma Fugatti ma senza anticipare alcuno dei provvedimenti che saranno presi una volta conosciuto l’esito dell’autopsia. Dopo l’ipotesi, ormai confermata, dell’uccisione del ragazzo e atleta da parte di un plantigrado selvatico c’è bisogno di «un’accelerazione sulle politiche di vigilanza a livello territoriale sui grandi predatori» dice Alessandro Urzì, commissario di Fratelli d’Italia in Trentino che si sbilancia più del presidente della Provincia affermando che ora «vanno poste in essere misure di contenimento e di autentica difesa della sicurezza dei residenti, operatori economici e turisti, se non si vuole che il pur rilevante interesse ambientale, interpretato in senso ideologico, non prenda il sopravvento sul superiore interesse di chi vive la montagna». Il consigliere provinciale FdI Claudio Cia è amareggiato dall’incapacità di «Stato e Provincia autonoma di Trento di gestire il problema della convivenza dell’uomo con i grandi carnivori in un piccolo territorio di montagna» anche dovuto a un bisticcio di competenze sul problema. Cia si dice dispiaciuto dell’accaduto e invia le proprie condoglianze alla famiglia della vittima, ricordando però che il tragico dramma di ieri pomeriggio in Val di Sole è stato una causa diretta di pensieri «fondamentalisti di chi pensa che l’orso valga più dell’essere umano e che pertanto sono disposti a vedere un uomo morto». Dello stesso avviso è anche la deputata FdI Alessia Ambrosi che in un tweet commenta la morte del giovane Andrea con le seguenti parole: «L’inevitabile risultato di decenni di ottusità e demagogia degli estremisti animalisti e dei loro complici politici che non hanno cultura della montagna, non hanno rispetto della vita umana». A scagionare l’ipotesi del decesso per ferite causate dall’orso è Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici secondo il quale «le ferite ritrovate sul corpo dell’uomo potrebbero benissimo essere successive alla sua morte avvenuta per altre cause». Per questo motivo Vitturi chiede alla Provincia di Trento il coinvolgimento immediato del Centro di referenza nazionale del Ministero della Salute per la medicina forense veterinaria, che potrebbe delineare con più precisione l’origine delle ferite anche ricorrendo all’analisi del Dna.
la storia a lieto fine
di Redazione
Un gesto di grande professionalità e coraggio quello che ha visto oggi protagonisti due professionisti del Santa Chiara intervenuti per aiutare la piccola nata durante la corsa in ospedale