scacchi
sabato 21 Ottobre, 2023
di Carlo Martinelli
Nei giorni del Festival dello sport a Trento c’è stato chi ha voluto ricordare che esistono anche gli scacchi, ovvero «lo sport della mente». E lo ha fatto con una iniziativa quasi spettacolare, difficilmente ignorabile. Sì, perché sabato scorso, nella centralissima via Oss Mazzurana, per l’intero pomeriggio si è giocato a scacchi … in vetrina. Per la precisione nella vetrina di uno dei negozi di abbigliamento «storici» della città, quello che porta le insegne della famiglia Pretto. Sulla vetrina è comparsa appunto la scritta «Scacchi, sport della mente» e all’interno, guardacaso sopra un pavimento a quadrati in bianco e nero, sono stati collocati un tavolo, due sedie e, soprattutto, una scacchiera con relative pedine e un orologio segnatempo. Su un lato del tavolo si è sistemato Aldo Pretto, 65 anni, titolare del negozio, grande sportivo, da anni alfiere (ovvio…) nel Circolo scacchistico Nettuno di Gardolo, con all’attivo decine di partecipazioni a tornei, anche di livello internazionale. Dall’altro lato, a sfidarlo in partite lampo di cinque minuti, si è seduto… chi voleva. Ed è stato un successo superiore ad ogni aspettativa, confessa Aldo Pretto. «La prima sfida è stata quella con il giovane Filippo Rigotti, 15 anni, ragazzo che fa parte del mio stesso Circolo. Certo, c’era gente dall’altra parte della vetrina, ma non avrei mai immaginato quello che è poi successo». Ovvero? «Finita la partita lampo con Filippo ne è subito iniziata un’altra, poi un’altra ancora. Insomma, dalle ore 15 alle 19 ho disputato una ventina di partite, la gran parte, e per me è motivo di grande soddisfazione, con giovani scacchisti. Si sono presentate anche due ragazze di Milano (probabilmente a Trento per il Festival dello sport, ndr.)».
Come mai l’idea di mettersi a giocare in vetrina? «Per me gli scacchi sono una passione che dura da oltre vent’anni, ma l’idea me l’ha offerta una delle mie collaboratrici in negozio, Laura Ravagni. Perché non approfittare della concomitanza con il Festival dello sport per ricordare la bellezza di una disciplina che mette a prova la nostra mente? Detto e fatto».
In effetti, in giro per il mondo, capita di imbattersi nella notizia che le vetrine di questo e quel negozio vengano animate nei modi più disparati. Modelle in carne ed ossa, animali più o meno esotici, talvolta personaggi dello sport o dello spettacolo. A Trento, è toccato agli scacchi. Con indubbio successo: davanti alla vetrina il pubblico non è mai mancato, anzi. «In alcuni incontri – aggiunge Aldo Pretto – c’è stata l’occasione di dialogare, di dare qualche consiglio ai più giovani, di indicare le mosse più appropriate, di insegnare qualcosa».
Domanda forse fuori luogo: il “maestro” ha sempre vinto? «Sì, ma non è questo quel che conta. Piuttosto il palpabile piacere di dedicarsi ad una disciplina antica, senza tempo, che tanto può dare». Domanda finale, inevitabile: ci sarà una replica? «Certamente. E come successo sabato, sarà una sorpresa. Non ci saranno annunci o avvisi. Beh, una cosa la si può comunque dire: sarà prima di Natale, certamente…». Re, regine, alfieri, cavalli, torri e pedoni sono avvisati.