La Giostra
venerdì 2 Dicembre, 2022
di Alessandro de Bertolini
«Sono gli adulti di domani: con questo sguardo ci rivolgiamo ai bambini con l’obbiettivo di allenare e sviluppare il loro spirito critico mediante l’uso dell’arte». Roberta Pedrini è coordinatrice dei progetti educativi e dei servizi al pubblico presso il Museion, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano. Da anni si dedica con le colleghe all’accoglienza dei più piccoli. «Per noi — continua — bambini e ragazzi sono un pubblico privilegiato al quale dedichiamo grande attenzione, le nostre energie, il nostro entusiasmo». Museion vuole essere per i ragazzi un luogo di discussione e un grande laboratorio, dove entrare direttamente in contatto con i più giovani. L’arte e i suoi linguaggi sono lo strumento per farlo. «Vogliamo che l’arte contemporanea parli prima di tutto a loro, con le loro parole, cogliendo gli aspetti della loro quotidianità. Fondamentale è fare esperienza. Quindi, poche nozioni e pochi dati. Ma tanta sperimentazione in prima persona con lo scopo di fornire input per nuove riflessioni e punti di vista». L’offerta didattica di Museion è curata dagli educatori e dai mediatori d’arte dell’istituto, tutti trilingue (italiano, tedesco, inglese), e comprende attività per un pubblico che va dai bambini di 4 anni fino ai ragazzi di 19 anni. Ma non solo. «La nostra è una rete ampia che intende rivolgersi anche agli insegnanti delle università e al mondo della ricerca. Dalle scuole fino agli istituti universitari, ci proponiamo come soggetto promotore di questa rete e come partner per l’insegnamento dell’arte. Coltiviamo così una comunità di giovani che ruota attorno al Museo: una rete che continua a rafforzarsi». Per mezzo dell’arte, il Museo fa anche educazione civica, sociale e ambientale. I linguaggi del contemporaneo permettono di fare tutto questo, servendosi talvolta di forme artistiche più tradizionali, talaltra di modalità più sperimentali o provocatorie. «Affrontiamo con serenità e consapevolezza anche le tematiche più scomode; non vogliamo essere reticenti o nascondere le cose ai bambini, non vogliamo alimentare tabù o luoghi comuni. Un’esperienza e un’attività dedicata ai bambini deve essere mossa da un valore di senso, i bambini devono capire il perché delle cose che proponiamo loro. Accade così anche con l’ultima mostra inaugurata a Museion, «Kingdom of the Ill». Il secondo capitolo di un più ampio progetto Techno Humanities. La mostra affronta il tema della salute, della malattia e della cura mettendo in campo indagini su cosa significa essere o non essere sano. «Lavoriamo con le scuole anche su questi temi, non facili, usando il linguaggio artistico come strumento per ampliare gli sguardi sulla realtà e sulla vita».
Accanto alla didattica per mostre temporanee e permanenti, molte altre attività compongono l’offerta di Museion. «Penso alle Settimane d’arte — conclude Roberta Pedrini — dove i bambini di età compresa tra 6 e 10 anni incontrano linguaggi contemporanei in un’ottica di totale esplorazione. Penso ai Laboratori estivi, per conoscere personalità artistiche e scoprire la propria creatività, come il Museion Summer Lab, che offre ai giovani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni l’opportunità di creare un progetto artistico individuale con artisti esperti. E penso ai Laboratori creativi, esperienze pratico-creative su temi fantasiosi che danno ai bambini, accompagnati dai nostri educatori d’arte, l’opportunità di conoscere nuove tecniche di espressione e provare l’uso di materiali creativi. Penso anche alle molte attività che svolgiamo con artisti che ospitiamo per periodi di residenza al Museo. Nel 2022 abbiamo lavorato su percorsi e workshop legati allo Spoken Poem con l’artista Otis Mensah e con la performing art invitando i “Teatro de Los Sentidos”, mentre nel 2023 lavoreremo nella esplorazione delle varie forme di espressione con il design e il movimento e il suono».