cultura

venerdì 27 Settembre, 2024

Al Museo civiltà solandra di Malè arrivano le stanze sensoriali per non vedenti

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Ideata un'opera sonora che è la ricostruzione di una giornata tipo di una famiglia dei primi del Novecento

Con ‘Sentire la montagna’ il Museo della civiltà solandra di Malè, in Trentino, è ora fruibile anche dalle persone con disabilità visive che, grazie al posizionamento di speciali tracce sonore, possono vivere un’esperienza immersiva. Come illustrato da Carlo Casillo, musicista, compositore e sound designer di Miscele d’Aria Factory, collettivo artistico che ha curato l’allestimento, “qui i visitatori hanno l’opportunità di vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente: grazie a un innovativo impianto audio è stato infatti costruito un film sonoro con il quale è stata riprodotta una giornata di festa di una famiglia contadina della val di Sole dei primi del Novecento. Attraverso tracce sonore i visitatori potranno calarsi in una domenica dell’epoca, dal risveglio fino al pranzo, ascoltando anche i tipici canti popolari”. Il percorso sensoriale è completamente accessibile: all’entrata si trova una postazione con delle cuffie che permetteranno a chi ha una disabilità visiva di comprendere come sono organizzati gli spazi interni e come sono posizionate le casse che riproducono i movimenti e i suoni nella logica di sistemi surround, ovvero con sorgenti poste in punti diversi dell’ambiente. L’intero museo è fruibile anche in carrozzina, grazie a delle rampe con le quali è possibile superare gli scalini interni. Insieme a persone con disabilità visive sono stati inoltre testati dei trekking per valutare se fossero davvero accessibili e dunque da poter promuovere come tali agli ospiti. Per Fabio Sacco, direttore generale di Apt (Azienda per il Turismo) Val di Sole, “l’impatto dell’iniziativa, semmai, è culturale: la formazione e le proposte esperienziali fortemente inclusive ambiscono non solo a rendere il territorio ancora più accessibile, ma nel contempo anche a supportare il processo di evoluzione degli attuali modelli sociali, per il quale la diversità è da ritenere una ricchezza e non certo un problema”.