Cultura
mercoledì 20 Dicembre, 2023
di Gabriella Brugnara
I Mercatini di Natale che durante le festività animano anche piazza della Mostra, sembrano avere creato un nuovo ed efficace anello di congiunzione con il centro storico di Trento. Tra le persone che si affollano tra le bancarelle, sono in molte ad attraversare la strada, attratte dai Giardini del Magno Palazzo, che si intravvedono da Porta San Vigilio e da Porta dei Diamanti, nel periodo natalizio eccezionalmente aperte al pubblico fino alle 20. Eleganti bocce rosse, luminarie, rievocazioni di momenti ludici affidate alle sagome delle note figure di ragazze e ragazzi della nobiltà, che giocano a palle di neve, in omaggio agli affreschi di Torre Aquila. La raffinatezza di questi spazi esterni prelude alle antiche e sfarzose sale che del Castello del Buonconsiglio narrano la storia, intrecciandola alla grande arte. Il percorso di visita è stato di recente arricchito da «Museo Anno Zero. Opere Recuperate 1919-1923», la mostra che compone un’accurata selezione del variegato patrimonio culturale, riportato in Trentino dopo una lunga fase di dispersione innescata da ragioni d’ordine storico e culturale. Si tratta della prima tappa di avvicinamento all’articolato programma delle iniziative con cui il prossimo anno si celebrerà il centenario del castello (chiuso a Natale, mentre l’1 gennaio sarà aperto dalle 11 alle 17)
Dire Buonconsiglio, significa anche allargare lo sguardo alle sue sedi periferiche – gli affascinanti castelli di Thun, Beseno e Stenico – tutti aperti per le festività, a parte il giorno di Natale e il lunedì (compreso Capodanno).
A pochi passi dal Buonconsiglio, accanto alle sue collezioni di recente riallestite, il Museo Diocesano Tridentino presenta la mostra «Orantis Imago. Opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino», da poco inaugurata. Un’opportunità unica per il pubblico di immergersi nella bellezza delle raccolte d’arte contemporanea del museo, solitamente custodite nei depositi, in un percorso artistico in cui si incontrano nomi quali Tullio Garbari, Fortunato Depero, Marcello Iras Baldessari, Umberto Moggioli e Luigi Bonazza. Insieme alla Basilica paleocristiana e alla Torre Civica, il Diocesano sarà chiuso il 25 e 26 dicembre, l’1 e il 6 gennaio, oltre al martedì (giorno di chiusura).
Sempre in centro storico, alla Galleria Civica (una delle tre sedi del Mart) l’esposizione «Margherita Manzelli. Oscuro è il cuore della bellezza» si snoda attraverso grandi murali astratti e dipinti che si trasformano in un’installazione a 360 gradi (Mart, Casa Depero e Galleria Civica di Trento sono chiusi a Natale e la mattina di Capodanno). Le atmosfere natalizie avvolgono anche la Trento romana con lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti, e la Villa di Orfeo, in via Rosmini (chiusi a Natale e Capodanno), oltre al Museo delle Palafitte di Fiavé, realtà gestite dalla Soprintendenza per i Beni culturali (chiuso il 24, 25 e 31 dicembre). Molto successo sta riscuotendo anche il nuovo progetto di realtà virtuale a Cappella Vantini a Trento, che oltre 170 visitatori hanno definito «interessante, originale, esaustivo, spettacolare, coinvolgente, travolgente, emozionante e bellissimo». Si tratta di un’immersione nell’antica Tridentum romana attraverso un visore, grazie a un progetto che vede collaborare Comune di Trento e Soprintendenza.
Aria di festa pure al Muse (chiuso solo a Natale), che tra le molteplici attività suggerisce un viaggio nella meccanica quantistica dai corpi celesti, agli atomi, fino al computer quantistico con la mostra «Quanto. La rivoluzione in un salto». Al vicino Palazzo delle Albere e al Museo Etnografico Trentino di San Michele, un altro progetto da non perdere con «Sciamani. Téchne, spirito, idea», che tra antropologia, psicologia, archeologia e arte contemporanea, riflette sul rapporto – mai così attuale – tra gli esseri umani e ciò che non è umano.
Per quanto riguarda la città capoluogo, a Le Gallerie di Trento, infine, la Fondazione Museo storico del Trentino prosegue il suo impegno espositivo con progetti quali: «Autostrada del Brennero. Architetture e paesaggi», «Senza te. Immagina se in Trentino non ci fosse volontariato» e «Alps: comprendere la montagna» (chiuso a Natale, a Capodanno aperto dalle 14 alle 18).
Davvero ricca e poliedrica l’offerta del Mart di Rovereto, tra cui sottolineiamo la mostra da poco inaugurata «Dürer, “Mater et Melancholia» che permette di accostarsi a due capolavori assoluti del maestro di Norimberga: la celebre «Madonna col Bambino», eseguita alla fine del XV secolo nel corso di uno dei viaggi di formazione che l’artista ha compiuto in Italia, e una serie di incisioni tra le quali spicca «Melencolia I». Sempre al Mart, attraverso il lavoro di 24 giovani artisti, «Global Painting. La Nuova pittura cinese» restituisce una delle ultime tendenze artistiche della Cina, attraverso il ritorno alla pittura come linguaggio artistico privilegiato.
Ancora a Rovereto, merita una visita il Museo della Città dove, tra l’altro, è appena stata aperta l’esposizione «C’è dell’Arte, perBacco!», che illustra il fenomeno delle «etichette d’artista» (chiuso a Natale e Capodanno).
Per tutto il periodo natalizio, sempre nella città della quercia, il Museo della Guerra rimane aperto anche nelle giornate festive del 26 dicembre e del 6 gennaio (chiuso il 24, 25 e 31 dicembre e 1 gennaio): con lo stesso biglietto è possibile visitare il museo, gli spazi del castello e la nuova mostra temporanea «1943. La scelta», dedicata ai fatti dell’8 settembre 1943.
A Riva del Garda le festività si celebrano anche con delle aperture straordinarie del Museo Alto Garda, che propone gli ultimi giorni della mostra fotografica «Dove finisce il lago», frutto dell’attenzione che il museo dedica da decenni all’attività di ricerca sul paesaggio altogardesano e sulla società attuale mediante differenti modalità di indagine, anche in un’ottica di sperimentazione di forme espressive di carattere contemporaneo (chiuso 25, 26 dicembre e 1 gennaio).