teatro

martedì 17 Settembre, 2024

Al via con lo spettacolo «Mammedimerda»: un invito a combattere gli stereotipi della società

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Caritro lancia «Paridee» storie che puntano a promuovere la parità a molti livelli

La disparità di genere ha molti volti, impariamo a riconoscerli. Questo l’obiettivo del progetto «Paridee: storie e idee per la parità di genere», promosso da Fondazione Caritro e Feltrinelli Education, insieme per contrastare gli stereotipi attraverso le idee e le azioni. Un’iniziativa che, attraverso la crasi ben riuscita del titolo, punta a promuovere la parità a molti livelli: sul piano lavorativo, dei diritti, dei trattamenti e di responsabilità tra donne e uomini, bambini e bambine. Il ricco programma, presentato ieri a Palazzo Calepini, animerà l’autunno trentino con una serie di progettualità e storie legate dal filo rosso della parità di genere. Presenti alla conferenza stampa anche i numerosi partner del progetto: associazione AlbaChiara, promotrice del festival Eutropia, Fondazione Vallagarina, Fondazione Cr Alta Valsugana, Fiemme per Fondazione Ets, Biblioteca Comunale di Tesero, Biblioteca Civica, Comune di Arco e Trentino Volley. La squadra di pallavolo femminile indosserà la t-shirt con il logo di «Paridee» durante la partita in casa del 13 ottobre. Un risultato possibile grazie alla fitta rete di Caritro con enti e associazioni del territorio impegnate nella promozione della parità di genere, soprattutto tra le nuove generazioni. «Pagare meno le donne rispetto agli uomini è contro la Costituzione», ha esordito Carlo Schönsberg, presidente di Fondazione Caritro, facendo eco a una recente dichiarazione di Mario Draghi. Uno iato che Caritro si impegna concretamente a colmare attraverso la presenza di donne anche in ruoli apicali. «Ritengo che limitare la presenza femminile in azienda significhi limitare il campo, non premiare il merito delle donne e restringere del 50% la platea sulla possibilità di pretendenti al posto», ha detto il presidente. Durante gli incontri, Fondazione Caritro metterà a disposizione dei partecipanti un servizio di baby sitting, gestito nelle prime due serate dalla Tana dei papà e, ad Arco, con il patrocinio del Comune, dai volontari della biblioteca Civica. Verranno proposte inoltre attività per bambini e bambine dai 3 agli 11 anni, prenotabili al momento dell’iscrizione. Un segnale concreto di conciliazione che mette in pratica in modo virtuoso gli obiettivi del percorso. Tra gli appuntamenti più attesi, lo spettacolo «Mammedimerda», che con molta ironia inaugurerà la rassegna giovedì 19 settembre nella Sala della Filarmonica a Trento. Prevista per il giorno successivo, venerdì 20 settembre, una replica a Palazzo Panni ad Arco, con la collaborazione dell’associazione AlbaChiara. Un invito a riflettere, attraverso la comicità, sull’importanza di superare barriere lesive per l’intera società. Sul palcoscenico, le due attrici Francesca Fiore e Sarah Malnerich metteranno in scena un vero e proprio consiglio d’amministrazione incaricato di decidere, insieme a fantomatiche azioniste di maggioranza mimetizzate tra gli spettatori del pubblico, il premio di produzione aziendale tra quelli in catalogo. I cinque premi, individuati in risposta alle esigenze più immediate delle donne, riusciranno a cambiare, almeno in parte, lo status quo?
Il 24 ottobre, nella Sala bavarese a Tesero e il 25 ottobre, presso la sede della Cassa Rurale Alta Valsugana a Pergine, a partire dalle 17.30, Annalisa Monfreda, giornalista e co-fondatrice della piattaforma di finanza Rame, fornirà alcune linee guida per imparare a riconoscere e superare le violenze economiche. In val di Fiemme, la relatrice incontrerà inoltre le studentesse e gli studenti dell’Istituto Rosa Bianca di Cavalese, per affrontare una tematica che affonda spesso le radici nel gap salariale e nella formazione carente delle donne in educazione finanziaria. «La disparità di genere esiste e quando diventa manifesta, può subentrare la violenza, che può essere economica, verbale o fisica», ha commentato Francesca Devescovi, presidente delegata di Feltrinelli Education. Indicativo il dato che attesta l’occupazione femminile in Italia al 52%. «Significa che una donna su due in Italia non lavora. È una grande dispersione di talenti, perché ci sono più ragazze laureate che ragazzi e si laureano con voti più alti», ha aggiunto Devescovi. A precludere la progressione di carriera alle donne, le incombenze della vita privata e familiare. Meglio in Trentino, dove lo stesso dato raggiunge il 68%, superando la media nazionale. Un risultato che è di buon auspicio. «Non dobbiamo fermarci qua. Possiamo fare ancora meglio», ha chiosato la presidente.
Ultimo appuntamento il 27 novembre a Palazzo Pizzini ad Ala e il 28 novembre presso Cantiere 26 ad Arco con la scrittrice Valeria Parrella. Nell’incontro «La forza delle parole», l’autrice testimonierà il potere della narrazione nella costruzione dell’identità di genere e delle relazioni, attraverso le storie di alcune donne visionarie della cultura e della letteratura. Il percorso proseguirà nelle scuole e nel mondo delle imprese, con l’dea di avviare in futuro anche un dialogo con le istituzioni.