La storia

giovedì 20 Febbraio, 2025

Alessandro, agente di commercio rimasto senza lavoro: «Vivo in macchina, con me il mio cane Max»

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L'uomo, 61 anni, dopo il Covid ha perso tutto: «Datemi una mano a trovare un alloggio o una stanza e a rimettermi in piedi. Sogno ancora un nuovo inizio»

«Sono stanco, provo fatica anche solo nel parlare. Vivo in auto. A momenti mi vergogno della mia condizione, ma quello che importa è che sto cercando in ogni modo di uscire da questa situazione e spero ancora in un nuovo inizio. Aiutatemi a trovare un alloggio e un lavoro». Il dramma di ritrovarsi senza una casa a 61 anni. Alessandro Galvan è un uomo che non ha più nulla se non un’auto dove ripararsi insieme al suo cane Max, dal quale mai, per nessuna cosa al mondo si separerebbe «perché lui è la mia ragione di vita, l’unico che mi è rimasto vicino». Dopo qualche giorno passato affrontando le difficoltà della strada, l’igiene e il bisogno di cibo, trovando conforto nelle passeggiate e in Max, senza mai perdere la speranza di riuscire a passare questa fase, Alessandro è sfinito. «Di certo non pensavo di finire così. Ma da dopo il Covid le cose sono diventate difficili, e questo è il risultato».

La storia
Alessandro è originario di Bassano del Grappa. «Per lavoro mi sono trasferito in Trentino ben venticinque anni fa— racconta— Ho vissuto in Val Badia, a Trento e, nell’ultimo anno e mezzo a Borgo Valsugana». Lui è preparato, ha lavorato brillantemente come agente di commercio, viaggiando in lungo e in largo tra Veneto e Trentino, e per molti anni ha lavorato come networker. Ma quella che sembrava una vita lineare si è trasformata in un percorso a ostacoli. «La mia famiglia è distante— continua— Dieci anni fa ho divorziato da mia moglie. Mia figlia è da molto che non la vedo. Poi, da dopo la pandemia il lavoro scarseggiava. Mi sono ritrovato prima senza casa e poi senza lavoro». Alessandro si è appoggiato a conoscenti per dormire la notte, insieme al cagnolone Max, il suo inseparabile compagno di avventure, che ha scelto di non abbandonare. «Trovare un appartamento o una sistemazione, anche a pochi soldi, in cui accettano animali sembra impensabile», è amareggiato.

L’auto come rifugio
Tutto è cominciato domenica scorsa. Alessandro è rimasto senza casa: è stato costretto a lasciare quella in cui viveva da oltre un anno per delle divergenze con la proprietaria. «Ora non può più offrirmi ospitalità — dice— ma non smetterò mai di ringraziarla». Per ora Alessandro ha trovato riparo nella sua auto, in un’area tranquilla di Borgo. La notte dorme nell’abitacolo assieme al cane, accendendo il motore per tenersi caldo. I suoi 61 anni sono tutti li, stipati dentro, ammucchiati. Fa freddo, ma l’unica copertina è per Max al quale non fa mancare mai il cibo e nemmeno i giochi: «La notte fa tanto freddo e ho paura— racconta— Max si acciambella nella sua copertina e non vuole mi allontani da lui. Vuole le coccole, mi segue e mi aspetta ovunque». Per Alessandro sono tante le difficoltà quotidiane. Il pranzo lo recupera, la cena pure con qualche spicciolo donato dalle persone che incontra per strada.

«Max non lo lascio»
«Questa è l’unica soluzione che per ora ho trovato» racconta. Le richieste di aiuto di Alessandro hanno fatto scattare un passaparola di solidarietà. E anche il web si è mosso: sono comparsi diversi annunci social da parte di conoscenti per tentare di dargli una mano e da allora il suo telefono continua a squillare.
«Sono commosso dalla solidarietà dimostrata dalla gente. C’è chi mi ha offerto cibo, croccantini per Max», spiega. Alessandro in questi giorni ha incontrato gli assistenti sociali che gli hanno offerto di dormire in un dormitorio.
«Ho rifiutato perché Max non lo lascio, vive con me da otto anni. In tanti non vogliono animali». Ieri sera ha deciso di spostarsi a Bassano, dove ha trovato un punto di appoggio per una notte. Lui non è un sognatore, semmai un caparbio ottimista. «Mi sento bene, Max è con me. So che ho più di 60 anni, ma la voglia di lavorare e rimettermi in piedi c’è. Aiutatemi», conclude Alessandro con la voce carica di speranza.