politica

martedì 13 Giugno, 2023

Alla «merenda» convocata da Fdi si è parlato di metodo. Anche per le poltrone

L’incontro a Lavis per provare a ricompattare la coalizione dopo mesi di frizioni tra la Lega e Fratelli d’Italia. Ma nessun accenno ai candidati né al programma

Si è trattato davvero di una merenda, così come l’aveva presentata il commissario trentino di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì. «Una merenda tra amici, qualcosa di informale». Per riprendere il filo di un discorso che all’interno del centrodestra si era interrotto da tempo. «Abbiamo mangiato salumi e formaggi trentini — spiega chi c’è stato — e bevuto il vino della casa». La location quella di Maso Tratta, sopra a Lavis. «La prima parte è stata davvero una rimpatriata tra amici, un ritrovarsi che forse è un po’ mancato. Era da tempo che non ci si vedeva tutti assieme, e con questo clima».
Da cinque mesi, dopo l’annuncio della candidatura alla presidenza della Provincia di Francesca Gerosa per Fratelli d’Italia, il rapporto tra le derivazioni trentine dei partiti di Salvini e di Meloni si è di fatto interrotto. Con strascichi polemici, con prese di posizione, con tutta la coalizione da una parte — con il governatore uscente — e solo Urzì e i suoi a sostegno della presidente di Itea. Anche se su questo fronte di chiarimenti non ce ne sono stati, la «merenda» è andata bene. Ieri, il giorno dopo dell’incontro, erano tutti concordi: «C’è la volontà di stare assieme. E si è parlato di metodo».
Perché per stare assieme ci vuole metodo, ancor prima di decidere chi sarà il leader. Si scopre dunque che, se non si è parlato di candidature (com’era deciso, altrimenti la Lega manco si sarebbe seduta, per loro c’è solo un presidente, Fugatti), non si è parlato nemmeno di programma, che invece era l’unico punto all’ordine del giorno. E si scopre che «parlare di metodo» significa parlare anche di come sarà composta la prossima giunta provinciale, che peso verrà dato ai pariti, a che posizioni potranno ambire gli eletti. «Ma non significa che abbiamo parlato di poltrone», si affrettano i delegati dei partiti che erano presenti. «Si è detto che per decidere si devono valutare non solo la percentuale delle forze, ma anche il genere e la competenza degli eletti da inserire in giunta».
Emergono in ogni caso due elementi: che il centrodestra ha tutta l’intenzione di andare unito alle prossime elezioni provinciali, e che la coalizione che oggi governa il Trentino è sicura di vincere anche a ottobre, assicurandosi la permanenza nella stanza dei bottoni anche per la prossima legislatura.
Anche se è il commissario del Carroccio Diego Binelli a raffreddare gli entusiasmi: «Quello di domenica è stato un tavolo interlocutorio. La ripresa di un discorso che si era interrotto. Ma è un primo passaggio». Serve altro per Binelli per potersi dire soddisfatto: «Io aspetto dei passaggi concreti che fino ad ora non ci sono stati. E questi servono, servono presto. Per il bene del Trentino». La Lega rimane fredda fino a che tutti non si allineano a Fugatti presidente, e questo significa che Fratelli d’Italia deve abbandonare l’idea di candidare alla leadership Francesca Gerosa.
Sul discorso del metodo, Binelli è tranchant: «L’unico metodo che mi interessa è quello di dare valore alla politica, cercando candidati credibili e seri. Dei posti in giunta si parlerà dopo le elezioni, dopo che i trentini avranno scelto, perché sono loro che scelgono. E ai trentini non interessa il discorso sulle poltrone».