giovedì 29 Giugno, 2023

All’Apsp di San Gaetano gli ospiti praticano il judo (o quasi)

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L’attività, iniziata a maggio, ha coinvolto una dozzina di persone
Tandoku Seryoku Rsa

Tra le attività di animazione, in particolare quelle di attivazione motoria, proposte dall’Apsp San Gaetano di Predazzo, da maggio del 2023 ce n’è una davvero insolita, che non ci si aspetterebbe di trovare in una Casa di riposo. Per dirla in maniera semplice, si tratta di un’attività ispirata al judo, se invece vogliamo essere particolarmente precisi, partiamo dal vocabolo tecnico: «Seiryoku Zen’yo Kokumin Taiiku no Kata», nella sua parte «tandoku renshu». Cosa significa? Lo spiega direttamente l’insegnante cintura nera VI dan AISE-ASC Vittorio Nocentini: «Forme dell’educazione fisica nazionale del miglior impiego dell’energia; si tratta di un “kata” (modello) che prevede esercizi da svolgere da soli e anche in coppia». Nocentini è entrato in casa di riposo a nome della Judo Avisio asd educazione cultura e sport, grazie anche a un’occasione nata dall’impegno del direttore della struttura, Maurizio Belloni che è cintura marrone. Ovviamente, il judo proposto in casa di riposo è un’attività adattata alle capacità e alle esigenze degli anziani e si tratta più che altro di un complesso di esercizi che al judo, e alla sua filosofia, si ispira. Spiega ancora Nocentini: «La nostra Asd fa parte dell’Aise, associazione italiana sport educazione, dunque promuoviamo, più che l’agonismo, un metodo educativo che deriva dalle arti di combattimento. Le persone praticanti, ovviamente, possono poi passare alle competizioni vere e proprie se lo desiderano. L’idea che portiamo in Apsp è quella di una ginnastica i cui movimenti somigliano a pugni, calci e rotazioni. Ma si va oltre al semplice movimento: uno degli esercizi base è quello di “pulire lo specchio”, mentre ci si attiva si “pulisce” la mente, dunque affianchiamo anche esercizi di visualizzazione. L’attività dura una mezz’ora e seguono 10 minuti di meditazione guidata a occhi chiusi. Abbiamo adattato tutta la lezione a persone sulla sedia a rotelle. Per la nostra associazione, questa è un’esperienza del tutto nuova. Ho informato della cosa diversi colleghi in giro per l’Italia e ho ricevuto reazioni entusiaste: magari qualcuno prenderà esempio da questa esperienza». L’attività, iniziata a maggio, ha coinvolto una dozzina di ospiti e, visto il gradimento, dopo una parziale interruzione estiva sarà ripresa nella seconda metà di luglio. Il direttore Belloni precisa che l’attività proposta, come altre che vedono coinvolti soggetti esterni, non deve essere percepita esclusivamente come un servizio «di cura» ma è molto di più: «È nella mission della struttura, e in generale delle Apsp, cercare di portare all’interno la quotidianità di cui tutti possiamo fruire. Certamente sono dovute le relative accortezze, attenzioni e adattamenti, ad esempio in questo caso coinvolgendo il personale fisioterapico con cui Nocentini si è interfacciato. Lo scopo è integrare gli ospiti col territorio e la comunità. In tal senso il volontariato, le associazioni sportive e canore, le attività che prevedono di interfacciarsi con istituzioni quali scuole o gruppi parrocchiali sono fondamentali e a loro va il nostro ringraziamento».