Mobilità
domenica 5 Maggio, 2024
di Gianluca Ricci
Ad un mese dalla sua riattivazione, il servizio offerto dall’iniziativa denominata Bus&Go continua a registrare il favore degli utenti, tanto che la scorsa settimana è stato toccato il picco assoluto dei passeggeri trasportati, 1300 in sette giorni. A contribuire al loro aumento è sicuramente stata la decisione di implementare la flotta dei pullmini, passati dai due degli scorsi anni ai tre di questo. «Tuttavia – ha aggiunto Gabriele Andreasi, assessore del Comune di Arco capofila del progetto – il numero delle prenotazioni non soddisfatte continua ad essere altissimo. Rispetto alle richieste che vengono fatte, il servizio è in grado di soddisfarne una piccola percentuale, per cui soltanto coloro che prenotano la fermata sulla app con un certo anticipo hanno buone probabilità di farsi venire a prendere. Nonostante la app, ed è una novità di quest’anno, indirizzi automaticamente gli utenti sulle corse di linea tradizionali nel caso in cui queste risultino più favorevoli in termini di tempi e di spazi».
Un aspetto sul quale chi di dovere dovrà per forza aprire un ragionamento a più ampio respiro, visto che l’implementazione del servizio pubblico può consentire di raggiungere più efficacemente l’obiettivo della diminuzione del traffico che mai come in questi giorni si è rivelato un problema davvero preoccupante. Com’è noto, già lo scorso anno, grazie ai dati incamerati dalla specifica app e rielaborati successivamente, si era scoperto che solo un utente su quattro aveva potuto effettivamente salire sul pullmino dopo averlo prenotato: un numero che aveva spinto i comuni altogardesani a chiedere e a ottenere l’aggiunta di un terzo mezzo ai due fino ad allora utilizzati. Uno sforzo considerevole, sia a livello economico che gestionale. Ma evidentemente insufficiente. «È per questo – ha svelato l’assessore Andreasi – che abbiamo iniziato a ragionare con la Provincia e con Trentino Trasporti sulla possibilità di sostituire le corse urbane di linea tradizionali con corse alternative effettuate solo dai pullmini del Bus&Go. Fermo restando che negli orari di punta il servizio tradizionale, quello svolto dagli autobus, non potrà essere sostituito, si sta verificando la fattibilità di un’ipotetica introduzione della nuova modalità in tutti gli altri momenti del giorno. Se il rapporto tra costi e benefici si rivelerà vincente, non si esclude la possibilità di introdurre la novità nel giro di un paio di stagioni». Attualmente il servizio di trasporto pubblico a chiamata costa all’incirca 400mila euro, un quarto dei quali coperto dai contributi dei tre comuni che attualmente lo hanno in gestione, ovvero Arco, Riva e Nago Torbole. Gli altri 300mila sono a carico del servizio di trasporto pubblico, che però, nel caso di un’estensione così significativa del progetto, dovrebbe investire anche in nuovi mezzi, visto che quelli attuali sono gestiti tramite appalto esterno. Ma pure Tenno e Dro hanno avanzato la loro candidatura per entrare a far parte del gruppo di comuni coinvolti. E dunque serviranno molte più risorse.
L'annuncio
di Leonardo Omezzolli
A comunicare la notizia la vice sindaca di Riva Silvia Betta, felice per l’obiettivo raggiunto anche grazie alla disponibilità di spazio messa a disposizione dall’associazione Luogo Comune