Il commento

lunedì 20 Gennaio, 2025

Alto Garda, Modena (Gestel): «Basta subire le conseguenze del turismo»

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L’ex presidente dell’Azienda di soggiorno: «Si sta togliendo ai nati e ai nascituri la possibilità di vivere nella propria città»

Gli impietosi dati anagrafici sulla popolazione dell’Alto Garda e Ledro hanno inevitabilmente riportato in auge il delicato tema turistico che, oggi, è il principale accusato per il problema casa, per l’eccessivo aumento dei costi della vita nei comuni gardesani, per l’assenza di controllo sullo sviluppo turistico e, in definitiva, per l’abbandono dei residenti che, se in parte lasciano le città più turistiche di Riva e Arco preferendo i Comuni più piccoli di Tenno, Drena, Dro e Ledro (si veda l’edizione de «il T» di ieri ndr), in altra parte decidono proprio di abbandonare la Comunità di Valle cercando rifugio in Comuni esterni e lontani dall’economia locale considerata troppo dispendiosa. Proprio per questo il presidente di Gestel, albergatore, ex presidente dall’allora Azienda autonoma di soggiorno (progenitrice della moderna Apt) Carlo Modena, ha deciso di prendere la parola e di sollecitare, anche in vista delle imminenti elezioni comunali, la classe politica affinché si prenda in carico la responsabilità di invertire un trend che apparentemente sembra vedere il turismo quale un’entità in grado di governare l’amministrare locale.
L’Apt dimentica il sociale
Modena spiega di essere stato a «Perché turismo?» l’appuntamento annuale di Garda Tourism Factory evento della Apt del Garda Dolomiti dove è stato presentato uno studio prodotto grazie alla collaborazione con l’Università e Trentino school management. «Nell’occasione è stato specificato che si tratta di una prima tranche dello studio, per ora, quella che riguarda gli aspetti economici, mentre l’anno prossimo verranno osservati gli aspetti sociali del fenomeno». Qui il primo elemento di discordia. «Ovviamente tutto è importante – sottolinea Modena – ma le due facce vanno viste e ragionate insieme per non incorrere in errori passati e quindi non poter pensare in termini di visione futura». Secondo Modena il mantra dell’Apt è che il vivere bene dei residenti favorisce quello degli ospiti. «I quali – sentenzia Modena – hanno bisogno di essere accolti. Sottolineo accolti».
«L’accoglienza è un’arte»
Ecco quindi l’affondo dell’ex presidente dell’azienda di soggiorno di Riva: «Accogliere significa essere protagonisti del fenomeno turistico, non subirne le conseguenze. Facendo sì che le risorse che derivano da una buona gestione diventino risorse per tutti, anche per i residenti». Quindi una gestione in grado di governare l’overtourism, o meglio, quei picchi di presenze che sovraccaricano il territorio in determinati periodi dell’anno. Modena affonda la critica e il ragionamento nel sollecitare la convivenza tra le diverse esigenze ed aspettative. «Significa prosegue Modena – dimenticare il desiderio di monotematicità per favorire la sinergia tra caratteristiche e protagonisti. Ad esempio non bisogna spopolare i centri maggiori per dare spazio alla miriade di iniziative per affitti brevi, togliendo la possibilità ai residenti, ai nati ed ai nascituri di vivere nella propria città lasciando così che all’interno di essa non si moltiplichino i quartieri dormitorio, pur di lusso. La località è fatta anche dai suoi abitanti, che la fanno vivere e che sono parte della località». Preoccupazione in tal senso riguarda l’esasperazione dei servizi da sovraccarico come la viabilità, i parcheggi, la raccolta rifiuti.
Ticket sulle attrazioni
Un ulteriore affondo è quello che Modena solleva in merito alla possibilità di recuperare risorse economiche da distribuire ai residenti per alleviare il peso di vivere in una località turistica. Ossia mettere a pagamento alcune attrazioni del territorio, prima fra tutte la Ponale. «Dobbiamo poter offrire ai residenti gratuitamente, quello che in realtà è già loro, e che i turisti dovrebbero “comprare”, un esempio per tutti la Ponale, creando quelle risorse per far sì che ciò si possa attuare».