L'appello

giovedì 17 Novembre, 2022

Amblar, a rischio l’unico bar del paese

di

Attorno alla struttura, centro di riferimento per il paese, ruotano le attività di campo da calcetto, bocciodromo polivalente e del nuovo percorso Kneipp: «Senza questo locale, soffrirà anche il turismo»

Il bar «Conca Verde» ha chiuso. La signora Karolina Micheli, originaria di Caldaro ma trasferitasi ad Amblar, gestiva il locale dall’estate del 2020. Poco tempo fa ha però confermato l’intenzione di non continuare l’attività, nonostante un contratto in scadenza a giugno 2023.

Amblar e i suoi 300 abitanti ora rischiano di perdere l’unico esercizio pubblico del paese. «Speriamo di trovare qualcuno – dice il sindaco di Don-Amblar Giuliano Marches –. È un punto di aggregazione che coinvolge molte persone. Il locale è bello e la struttura circostante è importante. Le potenzialità ci sono».

Andando indietro con gli anni, un primo bar venne chiuso nel 1986. Pochi mesi dopo – sotto l’amministrazione del Sindaco Paolo Sandrin – gli abitanti vennero chiamati a una riunione pubblica dalla quale nacque l’idea che tutt’ora è in vita: ricavare dall’allora teatro del municipio un nuovo e moderno bar, cercando di contornarlo all’esterno con diverse attività che potessero incentivare le persone a venire sul posto.

A ridosso della conclusione dei lavori nel 1991, si costituì l’associazione «Amici Amblar» che, con i suoi 60 soci, mise a disposizione 60 milioni di lire (un milione a testa) per acquistare le attrezzature necessarie e per arredare il bar, che veniva dato in comodato dal Comune. Il 13 giugno 1992 ci fu l’inaugurazione del «Conca verde» che, nel corso di questi 29 anni, ha cambiato più volte gestione, rimanendo però sempre un punto di ritrovo fondamentale per Amblar.

È la stessa associazione che nei primi giorni di novembre ha iniziato la ricerca di un nuovo gestore. «Dopo la comunicazione di Karolina abbiamo subito pubblicato un avviso – ci racconta il presidente dell’associazione Giorgio Piffer –. Chi è interessato deve inviare la propria richiesta entro il 30 novembre».

Trovare chi gestisca la struttura è fondamentale non solo per l’importanza che questo bar riveste per un paese piccolo come Amblar, ma anche per non disperdere tutto il potenziale di cui dispone. Il «Conca Verde» non è solamente un bar, ma un piccolo centro dotato di un ampio giardino esterno, un parco giochi, un campo da calcetto, un bocciodromo polivalente e, soprattutto, un nuovissimo percorso Kneipp che durante l’ultima estate ha attirato numerosi turisti. «Tante persone sono venute qui negli ultimi mesi – ci racconta Piffer –. Probabilmente grazie al caldo di quest’estate il percorso ha avuto un grande successo. Chiaramente il nucleo centrale di queste attività è il bar. Garantire ai turisti un servizio così a pochi metri da dove passano la giornata è importantissimo per la vitalità di tutto il paese». A conferma delle parole del presidente di Amici Amblar, c’è il pensiero di Simone, turista fisso della provincia di Milano che da ormai quasi 40 anni passa parte dell’estate ad Amblar. «Chiudere l’attività sarebbe grave per il paese – dice Simone –. Per un Comune così piccolo è un servizio fondamentale. Una persona che dalla città va in vacanza in un paese di pochi abitanti non ha bisogno di molto, si accontenta. Se iniziano a mancare servizi di questo tipo, però, c’è il rischio che Amblar perda anche turisti». Simone è cresciuto con il «Conca Verde», considerando che ha visto tutte le sue trasformazioni. «Una volta era diverso – aggiunge –. Al parco non c’era nulla, andavamo solo a giocare». Dopo l’inaugurazione del 1992, nel corso degli anni sono state fatte diverse attività, come tornei di calcetto, pallavolo e bocce. «Sono sempre state fondamentali per Amblar – conclude –. Le iniziative portano persone e di questo ne trae vantaggio anche il bar. Negli ultimi anni, però, ho notato che si è un po’ persa questa abitudine. Il “Conca verde” deve sempre essere accompagnato da attività». La Pro loco del paese ha sempre cercato di organizzare iniziative ed eventi all’interno del centro, per dare ancora più visibilità alla struttura.

«Sappiamo benissimo che il momento storico non è dei migliori», chiude Giorgio Piffer. Ciononostante abbiamo già ricevuto qualche richiesta ed è una cosa che ci dà molta fiducia. Per gli abitanti così come per i turisti, il bar deve rimanere aperto».