L'indagine
lunedì 18 Dicembre, 2023
di Redazione
Al termine dell’indagine, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cavalese hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Trento quattro motociclisti provenienti dal vicino Veneto. Nel mese di giugno, questi bikers, a bordo delle loro motociclette supersportive, hanno organizzato una pericolosa competizione sulle strade della Val di Cembra, mettendo seriamente a rischio la sicurezza degli altri utenti della strada.
Il tutto è iniziato con la diffusione su Internet di un video sensazionale diventato virale in breve tempo, intitolato «Andiamo a fare i criminali in Val di Cembra». Il video mostrava quattro temerari motociclisti partiti dal Veneto con l’intenzione di gareggiare attraverso sorpassi audaci lungo l’intero percorso dalla Val d’Adige fino al Comune di Castello Molina di Fiemme. Fin dall’inizio, il video ha suscitato una forte indignazione tra i residenti della Val di Cembra, colpiti emotivamente da incidenti precedenti che hanno causato la morte di giovani della valle a causa di comportamenti simili e imprudenti.
La ripresa, effettuata con una «action cam» montata sul casco di uno dei quattro motociclisti, mostrava sfioramenti millimetrici alle vetture in direzione opposta, sorpassi multipli nei tornanti e velocità estreme nei centri abitati. Queste azioni hanno continuamente posto in grave pericolo le persone che viaggiavano in strada in quel momento.
Nonostante l’autore abbia rimosso il video pochi giorni dopo la pubblicazione, forse in considerazione delle possibili conseguenze, i Carabinieri della Stazione di Segonzano sono riusciti a recuperare la registrazione in tempo, inviandola ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese per ulteriori indagini.
Le condotte irresponsabili del gruppo non si limitavano a quanto già descritto. All’imbocco della galleria di Faver sulla SS 612, i motociclisti si sono posizionati in mezzo alla carreggiata, creando un vero e proprio blocco stradale con segnali inequivocabili, allo scopo di fermare altri motociclisti provenienti da nord e verificare la presenza di eventuali pattuglie delle forze dell’ordine.
A coloro che venivano fermati, alcuni membri del gruppo chiedevano se ci fossero agenti di polizia in strada. In caso di risposta negativa, esultavano e partivano a velocità estrema, consapevoli dell’assenza di controlli. Nel passaggio attraverso la galleria, il gruppo ha raggiunto i 162 km/h e poco dopo, sulla retta di Portegnago nel Comune di Altavalle, la moto del videomaker ha toccato i 236 km/h, seguita dai compagni di viaggio.
Ai quattro ora è stato contestato il reato di gareggiamento, le pene possono arrivare anche alla reclusione da sei mesi ad un anno con una multa tra i 5mila e i 20mila euro. Prevista anche la sospensione della patente da uno a tre anni. In caso di condanna sarebbe prevista anche la confisca di tutti i mezzi coinvolti nella gara.
novità
di Redazione
Le caratteristiche di questa stanza consentono di mettere a proprio agio persone vulnerabili, nella delicata fase di narrazione e ricostruzione dei fatti subiti, soprattutto se ancora in fase pediatrica