l'opinione
mercoledì 12 Marzo, 2025
Andrea Papi, la lettera del padre a Fugatti e Maini dopo l’archiviazione: «Una vergogna. Salvati dalla giustizia»
di Benedetta Centin
A tre settimane dalla decisione del Gip, tanta amarezza: «Chi dovrà pagare per la morte di mio figlio»

A tre settimane dalla decisione del Gip sul caso Papi, che sanciva l’archiviazione per il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Caldes Antonio Maini, arriva il commento di Carlo Papi, padre di Andrea, morto il 5 aprile 2023, ucciso dall’orsa JJ4 nei boschi vicino casa. «Prima la Pm non ha saputo individuare alcun responsabile – esordisce in una lunga lettera – Dicendo che non vi è stata alcuna negligenza degli accusati e attribuendo una percentuale di concorso di colpa per la tragedia addirittura proprio al povero Andrea. Ma chi lo ha mai allertato del pericolo esistente, lo ha fatto forse la Pm o la Pat?». Parole piene di dolore e amarezza per una decisione che proprio non va giù, specie dopo che anche il giudice per le indagini preliminari (Gip) ha confermando la tesi della magistrata inquirente. «Che vergogna e direi anche comodo attribuire responsabilità che non esistono addirittura a una persona scomparsa, che oggi non può difendersi – il commento – Nel pieno rispetto nei confronti del Gip, non sono d’accordo con la sua conclusione, per la quale non ci sono responsabili per la morte di Andrea, ucciso dilaniato dall’orsa JJ4, per aver fatto una comune uscita nel bosco di casa, sopra il nostro Comune». E a questo punto la lettera incalza con una serie di domande retoriche rivolte all’amministrazione: «Chi ha portato gli orsi? Chi li doveva gestire? Chi è il proprietario degli orsi? Perché noi cittadini non siamo mai stati allertati dalla Guardia Forestale che reputo la prima responsabile della Tragedia, o dalla Pat che ne è a capo, nonché dal Comune di Caldes, dell’enorme pericolo che incombeva in zona dopo le diverse aggressioni da parte di JJ4 alle persone?».
Secondo Papi, le autorità non avrebbero avvertito in alcun modo gli abitanti, lasciati «all’oscuro del fatto che questa orsa killer fosse stata lasciata libera di vagare proprio sopra le nostre teste nel Comune di Caldes, dove era nata, e dove da sempre viveva a nostra totale insaputa». E se il giudizio del Gip, non ha ritenuto imputabile alcuna responsabilità né alla Provincia né al Comune, la posizione del genitore non fa sconti: «Questi soggetti non sono stati nemmeno rinviati a giudizio per gli errori commessi che reputo madornali, assurdi e imperdonabili – prosegue – non avere allertato la popolazione con cartellonistica chiara, non aver circoscritto la zona per la pericolosità dell’orsa, e non essere intervenuti sul radiocollare spento senza batterie da circa 9 mesi. Quindi mi chiedo, come è morto Andrea? Chi ha la responsabilità della sua morte? Chi non è mai intervenuto in aiuto al cittadino, quando questo rientrava nei propri doveri?». L’opinione sulle autorità pubbliche è netta: «Hanno atteso il morto prima di intervenire catturando l’esemplare», così come la critica verso la decisione, che Papi ritiene «una vera, infinita, vergognosa ingiustizia».
Da qui si giunge all’amara conclusione: «In ogni aula di tribunale compare questa frase che tutti conosciamo fin da piccoli: La legge è uguale per tutti, ma ciò non è vero assolutamente, ne è prova tangibile la tragedia di Caldes, con la morte annunciata di Andrea dove non esiste alcuna responsabilità, e tantomeno alcun responsabile. Nessuno pagherà per la morte di Andrea, tutti innocenti, che vergogna e che tristezza per il nostro Trentino e per la giustizia italiana. Questi soggetti sono stati salvati dalla giustizia, ma non potranno mai sfuggire alla propria coscienza».