venerdì 7 Aprile, 2023
di Simone Casciano
Ora non ci sono più dubbi: Andrea Papi è stato ucciso da un orso (quale è ancora da stabilire, per le analisi del Dna di solito servono circa 3 giorni). Fino a questo momento la cautela invitava a tenere aperte tutte le opzioni, anche quella relativa ad un malore a cui solo dopo sarebbe seguito l’attacco dell’animale. È stata l’autopsia a spazzare il campo da ogni dubbio e a confermare che la morte del giovane della val di Sole è stata causata da un aggressione da parte del plantigrado. A essergli fatali sono risultate le ferite causate dall’animale al momento dell’attacco nei boschi sopra l’abitato di Caldes dove il ragazzo stava facendo una corsa.
L’autopsia è stata eseguita a Trento e condotta dal medico legale dell’università di Verona Federica Bortolotti, nel team di consulenti nominati dalla procura anche il veterinario Alessandro De Guelmi e l’esperta di Dna animale Heidi Hauffe.
L’autorità ha disposto il nulla osta per la sepoltura del ragazzo.
Le analisi degli esperti hanno contribuito a chiarire la dinamica della tragedia. Andrea Papi era partito attorno alle 16 di mercoledì pomeriggio dall’abitato di Caldes. Il giovane, grande appassionato di trail running, aveva in programma una corsa nella zona del Monte Peller, fino a malga Grum e ritorno. Obiettivo raggiunto e celebrato con tanto di video sui social, sul ritorno l’incontro fatale con l’animale. L’aggressione e il tentativo di difendersi da parte del giovane, documentato anche dal ritrovamento di un bastone insanguinato. Sforzi che si sono rivelati inutili di fronte all’attacco dell’orso. Il suo mancato ritorno a casa aveva poi allertato familiari e amici e causato una grande mobilitazione per le ricerche. Operazioni che si sono concluse alle 2.30 di notte di giovedì con il ritrovamento del corpo del giovane.