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martedì 12 Novembre, 2024

Angelica, maestra d’asilo e campionessa di judo: «I figli di Ianeselli e Merler sono miei allievi. Sono in par condicio»

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Tarabelli lavora a Maso Ginocchio. «L'argento ai mondiali? Un'emozione»

Angelica e Giovanni, due fratelli trentini e un amore, di famiglia è proprio il caso di dire, per il judo: domenica ai mondiali di Las Vegas Angelica e Giovanni Tarabelli hanno conquistato la medaglia d’argento ai nel Ju no Kata Senior ai mondiali di Las Vegas, e per lei, maestra alla scuola dell’infanzia Maso Ginocchio, sono subito arrivati via social i complimenti dal sindaco Ianeselli: «Prima ancora delle medaglie, sono la passione, la dedizione e i sacrifici compiuti per questo sport a renderti una campionessa e un esempio per i nostri bambini», le ha scritto.

Angelica, che belle parole le sono arrivate dal sindaco…
«Mi hanno fatto un piacere immenso e l’ho ringraziato per questo. In quello che faccio cerco sempre di dare un esempio».

Figlia d’arte, il judo è nel dna della famiglia Tarabelli. Vuol raccontare?
«È una storia trentina. Il judo è stato il primo sport che ho fatto e portato avanti nel tempo. Ho provato anche lo sci di fondo, lo sci, il nuoto, il pattinaggio, ma il judo mi è entrato nell’anima e con mio fratello cerchiamo di trasmettere quella stessa passione che ci è stata infusa da nostro papà (il maestro Dario Tarabelli è stato un faro per il judo, ndr). Far capire ai ragazzi che non devi fermarti mai e che comunque puoi sempre avere un obiettivo, credo sia fondamentale».

Sento l’emozione nella sua voce…
«Sì, è ancora fresca. È stata una giornata entusiasmante; il mio sogno è quello di prendere l’oro e sicuramente prima o poi ce la faremo, ma un argento mondiale è un grande onore a prescindere».

Lei combina la sua passione per il Judo con la professione di maestra alla scuola dell’infanzia Maso Ginocchio. Come ci riesce?
«Sono supplementare su una bimba con bisogni educativi special. Mi dedico a lei, è il quarto anno che sono lì, un ambiente scolastico strepitoso. In un team di colleghe eccezionali c’è unità di intenti con un progetto educativo veramente molto importante che educa alla gentilezza, al rispetto, al crescere insieme. La mia vita scorre tra scuola, famiglia e allenamento coi i ragazzi. Con mio fratello Giovanni mi alleno invece nella sua palestra a Pergine».

Lei e suo fratello Giovanni avete vinto tantissimo quest’anno: è un 2024 da incorniciare.
«È la nostra sessantacinquesima medaglia; io e mio fratello abbiamo ripreso a far gare nel 2014, questo era il nostro quinto mondiale e abbiamo veramente avuto un’escalation pazzesca».

Ha trovato il tempo di scrivere pure un libro…
«È un manuale tecnico fotografico, “Metodo globale di autodifesa femminile – M.g.a donna”, una prevenzione contro la violenza di genere. Io dico che questo libro avrei voluto non scriverlo, perché vorrebbe dire che questo problema non c’è, e invece è purtroppo molto attuale. Da mamma l’ho dedicato a mio figlio, in quanto credo sia importante educare i figli maschi al rispetto della donna, alla condivisione degli intenti, a far sì che non ci sia una prevaricazione e ad accettare i no. Purtroppo, le cronache di questi tempi riportano casi di violenza assurda. Lo scorso 19 settembre, su invito dell’onorevole Martina Semenzato, sono stata a presentarlo alla Camera dei Deputati; da sabato, per tre sabati consecutivi, ne parlerò in Val di Sole».

Che lezioni possiamo trarre dal judo?
«Il judo ci insegna che si cade, come si cade nella vita, ma ci si può rialzare e ricominciare con tutta l’energia che abbiamo. Ci insegna che la vita è fatta di ostacoli, ma non devi mollare mai. Il motto “Noi e gli altri insieme per progredire” del padre fondatore del judo, Kanō Jigorō, ha una valenza incredibile e rispecchia al 100% i valori della nostra famiglia».

A chi dedica questa medaglia?
«A nostro padre, che non sta tanto bene ma a 89 anni e mezzo ha ancora una tempra incredibile».

Pronta a dare lezioni di judo al sindaco Ianeselli?
«Assolutamente. Suo figlio è già un mio allievo, così come lo è il figlio di Merler, suo avversario alle ultime elezioni comunali a Trento. Come vede, sono in perfetta par condicio (ride, ndr)».

Quando torna a Trento?
«Domani (stanotte, per chi legge, ndr). Mercoledì mattina sarò già al lavoro coi miei bambini. Non vedo l’ora di abbracciarli e fare una bella festa con loro. Però mi devo anche allenare, perché domenica 24 novembre abbiamo i Campionati Italiani a Verona».