Bambini
domenica 12 Marzo, 2023
di Francesca Fattinger
Bambine e bambini, siete pronti a fare un viaggio con me? Vorrei portarvi a scoprire un posto magico. Qualche giorno fa sono andata a visitare la mostra intitolata I girasoli ucraini di Maria Prymachenko, visitabile fino al 4 giugno al Palazzo delle Albere di Trento, e ve la vorrei raccontare.
Prima di partire vi devo fare una domanda: voi sapete che cos’è una «mostra»? Non è una parola che si sente tutti i giorni e non né la mamma né la sorella del mostro, ma è un posto in cui si «mostrano», come si capisce già dal suo nome, delle cose speciali che si chiamano opere d’arte. Le opere d’arte possono essere tantissime cose diverse: quadri, disegni, fotografie, sculture, installazioni di vari materiali, video e tanto altro ancora. Nella mostra che vi voglio raccontare io oggi ci sono tantissimi quadri colorati. Ma prima di entrare bisogna fare una cosa molto importante: bisogna attivare il pulsante della fantasia! Voi ce l’avete? C’è chi ce l’ha sul cuore, chi sulla fronte, chi sulla pancia, chi dietro l’orecchio. Io ad esempio ce l’ho sulla punta del naso. Trovato il vostro? 1, 2, 3… attiviamolo tutti insieme!
Ecco, adesso siamo proprio pronte e pronti per immergerci nella mostra! Maria Prymachenko era un’artista ucraina che, pur non essendo mai uscita dal suo Paese, ha viaggiato per tutta la vita grazie ai suoi colori e ai suoi pennelli, entrando e uscendo da mondi fantastici, fatti di animali, di natura e di sogni. Le sue opere sono famose in tutto il mondo e siamo molto fortunati ad averne addirittura settanta da ammirare proprio a Trento. Maria Prymachenkoera un’instancabile pittrice, nemmeno se aveva fame riusciva a fermarsi, quando cominciava a dipingere stava così bene che non aveva più bisogno di niente. I suoi dipinti sono pieni di dettagli, bisogna guardarli con grande cura e attenzione, sarebbe un peccato perdersi qualcosa! Sono dipinti pieni di movimento, in cui sembra che i suoi animali e i suoi paesaggi si stiano trasformando davanti ai nostri occhi con un ritmo tutto loro. Se ci si avvicina un po’ si sente pure il battito del loro cuore o il sussurro degli animali.
Sono regni misteriosi quelli che ci presenta nelle sue opere d’arte, luoghi pieni di magia popolati da animali fantastici. E la magia comincia già nei loro titoli. Sì, perché le opere d’arte, un po’ come i libri, di solito hanno un titolo. I titoli scelti dalla pittrice ucraina sono davvero bellissimi. Provate a chiudere gli occhi e a immaginarvi il quadro che si intitola: «Due falconi sono rimasti a lungo nello spazio: si sono messi a tubare tra di loro, volevano andare nella loro terra. Il loro sogno si è avverato, l’intera famiglia si è riunita e la gioia è iniziata». Come lo avete immaginato? Quali colori c’erano e come erano dipinti i due falconi? Questa sarà la prima opera ad accogliervi all’inizio della mostra. Quando sarete lì, provate a fare questo gioco con chi è con voi: invitatelo a chiudere gli occhi, darvi la mano e seguirvi. Scegliete un quadro che vi piace, leggete il titolo e se volete descrivete un po’ il quadro con le vostre parole. Quando riaprirà gli occhi chiedete se la sua fantasia l’ha portato in un luogo magico diverso o simile a quello dell’artista. Se avete voglia dopo scambiatevi!
Maria Prymachenko (1909-1997) era figlia di contadini e si è avvicinata all’arte partendo dal ricamo per poi passare alla pittura: ogni sua opera parla di lei, dei suoi sogni e delle sue emozioni, ma anche delle tradizioni e delle immagini del suo popolo e in questo momento così difficile per l’Ucraina questa mostra rappresenta un importante segnale di solidarietà. L’arte ci lega tutte e tutti, trattiene in sé un messaggio di pace e di speranza, ci ricorda che siamo tutti esseri umani, e, che se ci ascoltiamo bene, abbiamo negli occhi e nel cuore gli stessi sogni, non dimentichiamolo mai!