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giovedì 6 Marzo, 2025

«Anna Karenina», a teatro una perla della letteratura: gli spettacoli nel finesettimana in Provincia

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Sabato e domenica, al Collegio Arcivescovile di Trento, «Il Piccolo Principe» diventa un burattino per l’inclusione contro il bullismo

Ci sono le tre coppie di uno dei romanzi più importanti della letteratura, così come una riflessione sulla censura nonché alla celebrazione delle Donne d’arte a dare ritmo al finesettimana ormai alle porte.

Tra i tanti eventi in cartellone partiamo da Trento dove il palco del Teatro Sociale, da giovedì a domenica, alza il sipario su “Anna Karenina” di Tolstoj.
Il taglio registico di Luca De Fusco mette qui a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, interpretata da Galatea Ranzi. L’obiettivo è quello di analizzare l’animo inquieto di Anna e le sue relazioni con i personaggi che la circondano. Karenina paga il prezzo della sua estrema sensibilità e il desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo borghese.
L’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione con il drammaturgo Gianni Garrera, mette a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, concentrando l’attenzione sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty.
L’evocativa scenografia dello spettacolo richiama una imponente stazione ferroviaria, che grava come un infausto destino sulla protagonista e si avvale di proiezioni di gusto cinematografico secondo un meccanismo meta-teatrale usato spesso da De Fusco. L’intenzione di valorizzare il romanzo ha portato il regista alla scelta di mantenerne la struttura letteraria attraverso dialoghi fedelmente riprodotti, ai quali si alternano diversi “a parte”, che creano un effetto brechtiano di straniamento.
Lo spettacolo è in replica giovedì e venerdì alle 20:30, sabato alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare la messa in scena di venerdì c’è inoltre il Foyer del Teatro. Alle 17:30 il cast dello spettacolo dialoga con la professoressa Adalgisa Mingati dell’Università degli Studi di Trento.

Il capoluogo trentino, venerdì alle 20:30, ospita anche “Glory Wall” del giovane e talentuoso regista Leonardo Manzan. L’appuntamento è al Teatro SanbàPolis per assistere ad una pièce che affronta il delicato tema della censura.
Manzan, romano di origine, milanese di formazione, classe 1992, si è rivelato tra i giovani talenti alla Biennale Teatro di Venezia: dopo il successo di “Cirano deve morire” nell’edizione 2018 del Progetto Biennale College Teatro – Registi Under 30, “Glory Wall” è stato premiato nel 2020 come Miglior Spettacolo.
Affiancato da un team giovane e collaudato formato da Rocco Placidi, Paola Giannini e Giulia Mancini, in “Glory Wall” un argomento affascinante e attuale, che mette in luce la peculiarità dell’arte… che vive di costrizioni e muore di libertà. Un vero e proprio corto circuito di idee e spunti di riflessione.

A Mori largo invece alla danza che, grazie a Collettivo Clochart, riesce a rappresentare una situazione difficile e particolare offrendo al pubblico un’esperienza emotiva toccante con “Pensiero sbiadito. Quando la malattia bussa alla porta”. La proposta del Teatro Sociale G. Modena per venerdì, alle 20:45, esplora il profondo e delicato tema della demenza in modo empatico e sincero. Un viaggio commovente presentato attraverso l’arte della danza.
Un’esperienza che lascia il pubblico con una maggiore consapevolezza riguardo alla fragilità umana e all’importanza di mantenere viva la connessione e la compassione di fronte alle avversità.
L’emozionante coreografia cattura l’evoluzione dei ricordi che sfumano, come colori che si sbiadiscono lentamente nel tempo. La protagonista rappresenta con maestria le sfide che le persone affette da demenza affrontano quotidianamente, dal momento in cui la malattia si fa strada nelle loro menti fino alla perdita graduale di connessione con la realtà. I costumi evocativi e l’uso creativo della scenografia aggiungono un livello di profondità visiva alla narrazione, aiutando il pubblico a immergersi completamente nello spettacolo.

Molte anche le rappresentazioni inserite nel calendario della rassegna “Sipario d’oro”. Ci soffermiamo qui sulle due che concorrono mettendosi a confronto con le migliori Compagnie italiane di prosa amatoriale, selezionate tra le numerose domande di partecipazione che ogni anno giungono da tutte le Regioni del Paese. Venerdì, dalle 20:30, il Teatro Zandonai di Rovereto vede protagonista la Compagnia dell’Anello di Forlì con “Il funerale di papà”. In scena il racconto di Daniel, che ha tutte le intenzioni di celebrare per suo padre Philip un degno funerale. La famiglia e gli amici più cari si riuniscono così, per dare l’estremo saluto al defunto. Mantenere un’atmosfera civile, però, si rivela compito piuttosto arduo: Robert, famoso scrittore e fratello di Daniel, preso dalla sua carriera e dalla sua vita agiata, trascura da sempre la famiglia di origine ma, il giorno delle esequie, non perde occasione per ricoprire il ruolo di “star” della situazione e attirare tutte le attenzioni su di sé innervosendo il fratello. Come se non bastasse, Daniel si ritrova a dover gestire in maniera discreta (c’è pure sempre un funerale da celebrare), tutta una serie di episodi imbarazzanti che vedono coinvolti i vari membri della famiglia, trasformando così un giorno di lutto in un assurdo susseguirsi di equivoci e paradossi. E questo è nulla rispetto al segreto celato da Carl, il misterioso uomo col turbante intervenuto alla funzione ma che nessuno sembra conoscere…
Sabato invece, al Teatro San Floriano di Lizzana, il sipario si alza alle 20:30 su “Cyrano Cyrano” di Edmond Rostand grazie alla Compagnia Stabile del Leonardo di Ponzano Veneto. In questa versione i ruoli maschili di Cyrano, Cristiano e De Guiche, sono stati assegnati a due gemelli. Parimenti a un’unica attrice sono stati affidati i ruoli femminili di Rossana, della venditrice e della governante. Mentre la coscienza del protagonista, nell’originale espressa dagli amici affezionati, in questo adattamento, prende vita nella forma di un enorme naso.

A fare da sfondo alla più tremenda caccia alle streghe mai vista ai confini della Repubblica di San Marco, i roghi della Valle Camonica del 1518, ci pensa domenica, alle 21, “Strighe maledette!” portata in scena da StivalaccioTeatro al Teatro G. Sartori di Ala.
Sara Allevi, Anna De Franceschi, Eleonora Marchiori e Maria Luisa Zaltron trasportano il pubblico in una Edolo dei primi del ‘500 dove una tremenda siccità, unita a un morbo che uccide uomini e animali, getta il paese nel caos più totale. I villani sono esausti, le strighe hanno colpito di nuovo!
Quattro donne vengono ritenute colpevoli di tali delitti e, inseguite dal popolo inferocito, trovano rifugio nel palazzo del borgomastro.
Lì una guaritrice, una prostituta, una nobildonna e una contadina vengono a lungo interrogate dall’inquisitore, ma nessuna confessa. Eppure tra di loro si nasconde almeno una strega! La folla grida i loro nomi: sono Finnicella da Roma, Maddalena Bradamonte, Angéle de la Barthe e Orsolina Toni “la rossa”. Entro il giorno seguente una delle quattro deve consegnarsi al braccio secolare, perché sia fatta giustizia. Una notte di tempo per decidere chi delle quattro dovrà sacrificarsi per le altre. Una notte di tempo per trovare un capro espiatorio. Una notte di tempo per decidere chi, tra le quattro sfortunate, dovrà essere arsa viva nella pubblica piazza.

Largo anche alla musica che venerdì, alle 20 al Teatro Auditorium di Trento, vede esibirsi l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Sesto Quatrini e accompagnata dalla violinista Carolin Widmann con un inno sinfonico alla libertà. Verso la fine del XIX secolo, la Russia limita pesantemente i diritti di autonomia della sua minoranza finlandese. Nel 1899 la letteratura in lingua finlandese viene vietata, e nel 1901 lo zar Nicola II scioglie le forze armate finlandesi, che fino ad allora erano state indipendenti. Assoggetta inoltre i cittadini del Gran principato finlandese, strettamente legato alla Russia, all’obbligo di leva russo. Il 14 dicembre 1899 la scena culturale finlandese protesta, in occasione di una “festa della stampa” al Teatro svedese, contro una nuova legge di censura. Sibelius scrive per l’occasione una suite che termina con il poema sinfonico “Finlandia” – vera e propria colonna sonora del movimento di autonomia nazionale finlandese. Il programma prosegue con il “Concerto per violino e orchestra in re maggiore” di Erich Wolfgang Korngold e si conclude con la “Sinfonia n. 7 in do maggiore” di Jean Sibelius.

“Voci di donne” è poi la proposta della soprano Francesca Bortoli e della pianista Katia Bonadiman accompagnate dalla lettura di testi di Nadia Sandri. L’appuntamento è alle 20:30 di venerdì al Cinema Teatro Monte Baldo di Brentonico per scoprire alcune donne musiciste attraverso un recital inedito volto a celebrarle. Tra i brani che vengono presentati al pubblico ci sono anche le opere di C. Schumann, C. Chaminade e di E. Piaf.

Si cambia genere sabato, alle 21:30 al PalaRotari di Mezzacorona, grazie alla tappa del live tour dei Nomadi organizzata dalla Fondazione Trentino per l’autismo.

Non mancano poi le proposte per i più piccoli. “Musica Maestro” è la proposta di sabato alle 17:30 alla Sala Filarmonica di Rovereto con i performers di Auriga Teatro e i musicisti del Quintetto d’Archi dell’Orchestra Filarmonica Settenovecento. Largo qui ad un concerto di musica classica tragicomico: un viaggio nella musica e nel teatro, tra mondi immaginari, direttori d’orchestra ciarlatani, improvvisati ballerini, impavidi musicisti, onirici inseguimenti e aspiranti cantanti.
Tre sfrontati personaggi coinvolgeranno il pubblico in uno spettacolo surreale, in un’esperienza teatrale e musicale, comica e originale.

Sabato e domenica il Teatro Umbro dei Burattini fonde l’intrattenimento con l’impegno sociale. Al Collegio Arcivescovile di Trento “Il Piccolo Principe” diventa un burattino per l’inclusione.
L’aviatore ideato da Antoine de Saint-Exupéry – attraverso il linguaggio dei burattini – si rivolge ai più giovani per veicolare un messaggio contro il bullismo.
Il nuovo spettacolo “Il Piccolo Principe. Viaggio tra i pianeti” insegna ai più piccoli il valore dell’amicizia e del rispetto per l’altro, i principi dell’inclusione e la capacità di ritrovare il bambino che è nascosto in ogni persona.
I burattini di legno, di grandi dimensioni e dipinti a mano, intervalleranno la narrazione con dialoghi dal vivo e canzoni. Le musiche dello spettacolo, tutte originali, sono composte da Giuliano Ciabatta in arte “Paco”, musicista e compositore, con al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti di livello nazionale. Una fra tutte quella con Lucio Dalla.
L’appuntamento è nell’Aula magna del collegio sabato alle 17:30, mentre domenica si fa il bis con un doppio appuntamento: alle 15 ed alle 17:30.