La tragedia di venerdì
domenica 18 Giugno, 2023
di Adele Oriana Orlando
Una tragedia immensa ha colpito la comunità di Lavis venerdì 16 giugno. Alessandro Zanella, un giovane di trentuno anni, nel pomeriggio si è tuffato nelle acque del lago Lases e non è riemerso. Immediati i soccorsi, sul posto sono infatti arrivati in poco tempo il personale sanitario di Trentino emergenza intervenuto sia con l’ambulanza sia con l’elicottero, i sommozzatori dei vigili del fuoco, i pompieri volontari di Lona-Lases e Albiano con i gommoni e i carabinieri della Compagnia di Cavalese. Rianimato sul posto e accompagnato all’ospedale Santa Chiara di Trento, Alessandro è deceduto dopo qualche ora.
Non è più riemerso
Un tuffo tragico, avvenuto proprio davanti agli occhi del padre del giovane, che non ha potuto fare altro che disperarsi, insieme alla moglie, la mamma di Alessandro, mentre attendevano che i soccorritori lo recuperassero dall’acqua. «Lago assassino – afferma distrutta dal dolore e tra le lacrime la zia, il giorno dopo la tragedia che ha colpito tutta la sua famiglia– C’era anche il padre lì, lui era un nuotatore, ma non è riuscito a salvare il figlio. Alessandro era un caro ragazzo, ci trovavamo tante volte. Era sensibile». Un ricordo dolce, spezzato dal troppo dolore che ora tutta la famiglia del giovane sta vivendo.
Il ricordo della comunità
«Ci stringiamo al lutto di questa famiglia – dichiara affranto il sindaco di Lavis, Andrea Brugnara, all’indomani della tragedia – Quello è un lago pericoloso, trent’anni fa è morto anche un mio amico lì, le dinamiche erano le stesse. Lo ricordiamo ancora, dopo tanti anni, si chiamava Federico Lona, era un pompiere». Del giovane Alessandro si ricorda anche Luigi Maffioletti, delle politiche giovanili di Lavis che con lui, ogni tanto, scambiava qualche parola quando lo vedeva. «L’ho incontrato tante volte, lo vedevo spesso nell’atrio vicino alla biblioteca, noi abbiamo la sede al piano terra – racconta Maffioletti – Abbiamo parlato un pochino. Ricordo che ci si salutava, magari ci si fermava un momento. Mi sarebbe piaciuto parlare un po’ di più, mi dispiace tanto. Verso di lui si provava un moto di simpatia ed empatia. Ci si scambiava qualche parola e poi lui andava per la sua strada. Erano dialoghi semplici e di cortesia».
È certo, però, che questo ragazzo, con delicatezza, il suo segno lo ha lasciato tra le persone che ha incontrato e che ora osservano il lutto e si stringono a una famiglia distrutta dalla perdita.
L’ultimo saluto ad Alessandro verrà dato martedì 20 giugno, nella chiesa parrocchiale di Lavis, alle 15. Mezz’ora prima verrà recitato il rosario.