la polemica
venerdì 10 Gennaio, 2025
di Redazione
Il sindaco Franco Ianeselli è arrivato a Montevaccino martedì pomeriggio su invito del gruppo delle 25 famiglie coalizzatesi contro l’installazione dell’antenna della Vodafone che deturpa il territorio e per l’eco provocato dall’incontro della popolazione di venerdì 15 novembre durante il quale si sono illustrati i pericoli per la salute prodotti dalle onde elettromagnetiche.
Per tutelare il territorio del paese, sfregiato dall’antenna alta 22 metri che potenzierà la connessione dei device degli abitanti – specialmente dei cellulari perché nella frazione esiste già la fibra – l’agguerrito Massimo Pontalti, ha citato davanti al sindaco e alla trentina di convenuti per il sopralluogo sotto il manufatto nientemeno che l’art. 9 della Costituzione: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Pontalti da sempre tutela il territorio e spesso è intervenuto presso il Comune per apportare miglioramenti nel paese. «Non siamo complottisti – afferma Pontalti – cerchiamo il bene di un territorio facente parte dell’Ecomuseo dell’Argentario e forti del pronunciamento contrario all’installazione del Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia poi stracciato dalla Conferenza dei servizi». Tra i presenti c’era pure Ivan Pintarelli direttore dell’Ecomuseo, istituzione spesso non interpellata su temi analoghi.
Non c’è dubbio che l’antenna deturpi il paesaggio, ma si ha l’impressione che la battaglia assumerà risvolti legali perché non sarà semplice lo spostamento e tantomeno l’eliminazione dell’antenna dopo il pronunciamento del Tar a favore dell’impianto e perché il Comune non ha potere decisionale che spetta invece alla Provincia. I “montesi” accusano l’Amministrazione comunale di non aver dato informazioni tempestive utili per un intervento preventivo alla realizzazione del manufatto e di non essere stata sufficientemente accorta nell’interloquire con la Provincia a salvaguardia del territorio e della salute degli abitanti. Salvaguardia della salute dei cittadini che rientra nelle competenze del sindaco, probabilmente non sufficientemente informato dai suoi uffici.
Il primo cittadino, accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, dal nuovo direttore generale Enrico Menapace, dal capoufficio Fernando Poli, non si è tirato indietro e prendendo atto della situazione ha promesso di incaricare gli uffici comunali a sviscerare il problema. Si è reso disponibile ad ascoltare tecnici esperti sull’argomento e ad incontrare la popolazione per approfondire insieme le conoscenze sugli effetti, non univoci, dell’elettromagnetismo invitando i medici dell’Apss provinciale.
Particolarmente coinvolto, perché abitante a pochi metri dall’antenna e perché portavoce di tanti genitori – perlopiù giovani – preoccupati per la salute propria e per quella dei figli piccoli, Federico Dalla Costa con in mano un dossier sull’argomento e con varie delibere provinciali ha illustrato al sindaco il costo economico per affrontare con un avvocato l’iter per risolvere i problemi. Costo non indifferente che ricade su famiglie di lavoratori.
Il clima del sopralluogo non è risultato conflittuale, ma la struttura ha suscitato sorpresa nel sindaco e nei suoi accompagnatori di fronte ad un manufatto incombente.